lunedì 28 aprile 2014

Torneo di calcetto 2013-2014: Cronaca calcistica del 24/04/14

Ragazzi, queste semifinali stanno mettendo a dura prova il mio equilibrio mentale (già seriamente compromesso), così come stanno mettendo a dura prova i muscoli e la tenacia dei nostri atleti. Ed eccomi qui, a scrivere questa ennesima cronaca con un sottofondo musicale di “Gimme Shelter” dei Rolling Stones… Adesso ho proprio bisogno di fare un tiro di coca.
Ecco i protagonisti di questa semifinale: - Oddi, Pietrangeli, Inneo, Ramogida, Bertozzi - Bucciarelli, Pisciarelli, Tomei, La Stella, Ferretti, Refrigeri
La partita inizia relativamente presto (non abbiamo dovuto aspettare troppo gli atleti che si stavano vestendo…) e già vedo qualcosa di strano. Bertozzi comincia già ad arrancare e Tomei, una volta raggiunta la palla, si mostra indeciso (“A chi la passo?”). Aprofittando di questi attimi di indecisione, Bertozzi recupera le forze e ‘zompa’ addosso a Tomei (nella mia mente me li sono immaginati come John Cena e The Undertaker…). Nonostante questo inconveniente, Tomei non si lascia sopraffare, e, con assist di Bucciarelli (ci teneva che lo scrivessi), riesce a segnare. La situazione è di 1-0.
Nonostante il grande Pietrangeli si sia lasciato sfuggire questo tiro, riesce a pararne molti alti. Ve l’assicuro, l’ho visto fare certe acrobazie… La Stella prova a fare tiri di testa, ma l’unica cosa che riesce a fare è quella di tirare testate al cielo. Ramogida corre e va dritto dritto… addosso a Refrigeri. Secondo me quello ha passato troppo tempo agli autoscontri di Coney Island. Oddi si lamenta per la mancanza di dinamicità della sua squadra. Tomei fa un altro gol (2-0), ma subito dopo è il turno di Oddi, che, svincolandosi tra i vari avversari, riesce a segnare, e mi dedica pure il gol (2-1). Che gentile…
Dopo l’intervallo tra i due tempi, le squadre fanno cambio campo (l’ho detto bene?).
Pietrangeli lascia momentaneamente (poi definitivamente) la porta per provare a segnare, ma invano. Esilarante il calcio incrociato tra Pietrangeli e Bucciarelli. Mi spiego meglio: hanno provato a tirare un calcio all’unisono alla palla, colpendosi solo reciprocamente agli stinchi. Vista la ferocia del gesto, non si può dire che siano degli stinchi di santo… Troppo banale.
Bucciarelli si lamenta per il contenuto di una bottiglia di Rocchetta, dicendo che l’acqua è troppo aspra. Poi ha scoperto che era limonata… Assisto poi a un gesto di nobiltà sportiva più unico che raro: Refrigeri cade e Ramogida corre in suo aiuto. Questi giocatori hanno i cuori grandi come case…
Pisciarelli riesce a segnare (3-1), forse motivato per la presenza nelle tribune della sua ragazza, la nostra carissima redattrice (ne canto le lodi perché senza di lei non pubblicherei una mazza), o forse perché è bravo e basta.
Ferretti riesce a difendere la sua porta parando la palla a mo’ di pallavolo e Bertozzi para con le ginocchia.
La Stella, lasciando dietro di sé una scia di morti, raggiunge la porta avversaria e segna (4-1). Segue un urlo di disapprovazione da parte di Oddi (e c’ha pure ragione…). Oddi è talmente deluso che scontra lateralmente Ferretti. Non chiedetemi come abbia fatto.
La situazione rimonta un po’ di più con Pietrangeli che esegue DUE GOL CONSECUTIVI (4-3), dimostrando di essere bravo sia come portiere che come attaccante.
La partita poteva finire pari, ma forse avevo sottovalutato troppo Tomei, che riesce ad eseguire un ultimo gol (5-3) proprio pochi minuti prima della fine.
La partita termina 5-3 e mi sono levato dalle balle un’altra semifinale. I giocatori sono sicuramente la parte migliore della cronaca che scrivo, perché sono sicuramente loro quelli che si impegnano di più, dando il meglio di sé dentro e fuori dal campo. Una squadra storica esce e un’altra procede per la finale, e come sempre io mi tengo pronto a scrivere ancora, sotto il sole, sotto la pioggia e in mezzo agli uragani. Quindi tenete sempre gli occhi aperti e le orecchie dritte per leggere e sentire ciò che vi racconto.
In fondo queste partite sono un po’ come il film “Highlander”: NE RESTERÀ SOLTANTO UNO! Alla prossima.

Alessio Caprara

mercoledì 16 aprile 2014

Paura del futuro

Dopo davvero tanto tempo ritorno su queste pagine che mi diedero uno spazio molto importante per me e vorrei farlo con un articolo riguardante una di quelle emozioni, uno di quegli aspetti della vita (chiamatelo come volete) che più caratterizza noi giovani: la paura del futuro.
Le domande che ci poniamo sono tante: cosa sarò domani? Cosa riserva il mondo per me? Dove mi porteranno gli studi? Cosa sarà l'ambiente in cui viviamo domani?
Ognuna di esse pone alla sua base una tremenda insicurezza sia personale che, perdonate il termine, universale: noi, ragazzi giovani e in rampa di lancio, che avremmo la forza di spaccare il mondo a metà, abbiamo paura che il mondo spacchi noi.
Si sta diffondendo sempre più un'entomofobia, ma che non riguarda gli insetti, no.. quelli ormai fanno paura solo quando si va per prati a Pasquetta, ma riguardante il mondo stesso in cui viviamo, la grande casa che ci ospita: entomofobia è l'irrazionale paura dell'insetto, una fobia che permette ad un innocuo invertebrato di pochi millimetri di mettere in fuga "bestioni" di svariati centimetri e chili più grandi, come noi. Fobia che mi sento di accostare alla nostra crescente paura del domani perchè la nostra energia e la nostra forza sono, ora, migliaia di volte più grandi di quelle del domani, proprio con lo stesso rapporto altezza/peso tra noi e gli insetti.

E' proprio di questa voglia di stazionare nel comodo presente che vorrei parlare e dire la mia umile opinione: non dobbiamo essere sempre noi quelli che fuggono timorosi, non dobbiamo essere noi a fuggire davanti all'insignificante formichina che ci cammina sul piede, non dobbiamo essere noi a fuggire davanti alle nostre prospettive: il tempo non lascia scampo a nessuno, esso continuerà a scorrere indistintamente da come noi decidiamo di vivere.
Decideremo di essere forti e di prendere la vita per le palle, divenendo completi padroni di noi stessi e del nostro futuro? Il tempo continuerà a scorrere.
Decideremo di essere timorosi e bramanti di quella tranquillità che solo gli amici, la casa, la famiglia, le abitudini del presente sanno darci? Il tempo continuerà a scorrere.
Qualsiasi cosa succederà, noi continueremo a svegliarci la mattina e a dormire la sera, come un continuo ciclo, perchè il nostro corpo ed il "nostro" tempo continueranno a scorrere.

Siamo in continuo divenire, non possiamo fare nulla per fermare tutto ciò, ma possiamo fare TUTTO affinchè questo ciclo vitale quotidiano, affinchè ogni secondo non sia buttato nell'ansia del secondo prossimo, affinchè il tempo che scorre non sia nemico ma sia un fedele alleato in quella che sarà la nostra battaglia più grande: vivere. E farlo come vogliamo noi che sia.
Tutti possiamo farlo, dal più brutto (ne conosco tanti, tra cui me) al più bello, dal più basso (sempre nella categoria minore sto) al più alto, dal più stronzo (qua no, non mi ci ritrovo) al più buono. Tutti dovremmo farlo.

Vi parlo io, un ragazzo tanto determinato quanto affranto da questo tempo che scorra e da questo abbandono forzato del presente che la vita mi mette davanti: amo da morire questa mia quotidianità in questo ambiente, il piccolo Liceo classico-linguistico "Marco Tullio Cicerone"  di Frascati, con tutta la gente che vi è dentro, ma per questo dovrei vivere sempre in questa bella realtà non permettendo che il naturale prosieguo della mia vita si compia? Io dico di no.
E allora tutti quanti sentiamoci, ogni giorno, per quello che siamo: padroni di noi stessi, del nostro presente e del nostro futuro, perchè questo futuro è il presente di ogni domani.

Buona Pasqua a tutti.


Andrea Pietrangeli

Premio Mocci Cosenza 2014 - Come la classicità unisce l'Italia


Come la classicità unisce l’Italia attraverso Milano, Roma e Napoli

Quando la mia professoressa di latino e greco mi aveva presentato il bando di gara del certamen Premio Mocci Cosenza 2014 con la possibilità di parteciparvi, sul banco vedevo solo un pacco di fogli e scartoffie, mai mi sarei immaginato di vivere una delle esperienze più divertenti e formative che cinque anni di liceo classico mi avessero mai proposto. Quando ho comprato tramite internet due biglietti del treno per andare e a Napoli e tornare a Roma, sullo schermo del computer vedevo soltanto l’indicazione di un numero di un treno, di un orario, di una stazione, di un vagone, mai avrei pensato di star guardando i biglietti per vivere tre giorni fantastici con persone meravigliose. Ma andiamo con ordine.
Era gennaio quando avevo dato la mia disponibilità a partecipare al certamen Premio Mocci Cosenza 2014 organizzato dal blasonato liceo classico napoletano Umberto I. Il tempo passava con le stagioni a passo di giava e così, dopo aver passato i miei momenti liberi da studio ed altri impegni a ripassare o studiare ex novo autori dai cui testi sarebbero stati presi i brani della prova, giovedì 10 aprile mi ritrovavo alla stazione Tiburtina a perdere il treno per Napoli Centrale, proprio così: a perderlo. La cosa non iniziava proprio nel migliore dei modi, ma, dopo un paio d’ore, ecco un nuovo treno e Napoli si avvicinava. Arrivato nella città borbonica, finivo in un binario desolato dove vecchie locomotive venivano collaudate e non proprio con i migliori astanti che potessi aspettarmi: non era decisamente quello il binario 4 a cui ero stato indirizzato per salire sul treno metropolitano per raggiungere il liceo. La mia visione del certamen peggiorava sempre di più. Ma da lì sarebbe stato un crescendo vertiginoso e costante. Ad aspettarmi fuori dalla fermata della metro c’era il mio ospite: sì perché nei prossimi tre giorni sarei stato ospitato da un ragazzo del liceo, Lorenzo. E con Lorenzo c’era il suo amico Ugo pronto a ricevere il suo ospite, il milanese Marco. Eravamo in tre a giungere da fuori la Campania: a rappresentare l’orgoglio capitolino c’ero soltanto io, Marco e Marta arrivavano da Milano e dal famoso liceo classico Manzoni. Mi aspettavo studenti intensivi di classicità, pronti a tutto pur di trionfare nella gara, con alle spalle generazioni di fini grecisti e latinisti da non deludere. Non sono mai stato così felice di essermi sbagliato: i due Milanesi erano ragazzi simpatici e alla mano e stavolta, anche se lo può sembrare, non è un ossimoro. Nel pomeriggio del giovedì i ragazzi del liceo si preoccupavano di dare mostra della storia illustre della loro scuola e lo facevano benissimo davanti ai nostri occhi e agli occhi di genitori, professori e preside. La sera, dopo una sosta nell’idilliaco parco naturale della Gaiola con il mio ospite, in quel di Napoli la pizzata con tanto di antipasti fritti e babà in chiusura era d’obbligo. Il giorno successivo mi aspettava la prova: sei ore per tradurre un brano di Polibio e uno di Cicerone, da commentare e da confrontare. Dopo il pranzo, nella spettacolare biblioteca dell’altrettanto antico e prestigioso Istituto Pimentel Fonseca, il laboratorio teatrale della scuola metteva in scena una originale difesa dell’insegnamento della classicità in un testo scritto dai professori del liceo. Quindi ancora una cena conviviale, stavolta a base di pesce. Una passeggiata sul lungomare nella mattinata di sabato e la premiazione con i miei due compagni milanesi al primo e al terzo posto. Poi, finalmente, è giunta l’opportunità per noi forestieri di ricambiare cene pagate, passaggi in sella a moto e motorini, veri taxi e navette della mia tre giorni partenopea, ospitalità in case bellissime e accoglienza calorosissima potendo offrire un pranzo in uno dei pub più caratteristici di Napoli.
Con la massima sincerità possibile, mi sento di dover rivolgere un grandissimo ringraziamento a tutto il liceo Umberto I e alla famiglia del mio ospite Lorenzo che hanno dimostrato come la gli abitanti della più grande città magnogreca abbiano ereditato al meglio il valore ellenico dell’ospitalità, e anche ai ragazzi milanesi che hanno invece palesato come il luogo comune dell’antipatia nordica sia, come tutti gli stereotipi, solo un’enorme infondatezza. Non essendomi classificato tra i primi tre, l’unico rammarico sta nel non aver portato in auge al concorso Roma, ma è un rimpianto di breve durata perché la Città eterna si era già presa la sua rivincita nel momento stesso dell’istituzione del premio: già, perché Polibio e Cicerone nelle loro diversità sono accomunati dal solo e semplice fatto di aver trovato la loro acmè proprio nell’Urbe.
                                                          
Ludovico Oddi 

giovedì 3 aprile 2014

Torneo di calcetto 2013-2014: Cronaca calcistica del 03/04/2014


La partita di oggi non è stata del tutto priva di dinamismo da parte dei giocatori, tosti e iperattivi.La semifinale di oggi ha visto come protagonisti le seguenti squadre:- Taraborelli, Corrado, Rocca, Sciarra, Fusco, Camerini;- Colonnetti, Ceccacci, Falanga, Pelucchini, Sacchetti.E ci terrei ad aggiungere che la partita di oggi ha visto numerose (se mi è lecito chiamarle così) gaffe, tant’è che la prossima volta faccio un video della partita e lo mando a Fuori Frigo…La partita acquista più stile per la presenza di vere e proprie tifose che incitano al meglio tutti i giocatori.Non posso però fare a meno di notare che i giocatori hanno sputato parecchio nella giornata di oggi… Per prima cosa, non passano neanche pochi secondi che Sciarra, tentando di acchiappare la palla, fa un volo schiantandosi per terra lungo disteso.Taraborelli, Rocca e Sciarra non riescono a segnare a causa di tiri troppo alti, troppo forti o troppo distratti. Anche Corrado prova a segnare, ma Ceccacci lo blocca in tempo.Rocca, Taraborelli e Corrado ci riprovano ma falliscono, causa assenza di coordinazione tra i tre.Falanga fa quasi inciampare Taraborelli, e per punizione Rocca gli si schianta addosso, “addobbandosi” (se così si può dire) però a sua volta con l’avversario. Sciarra dichiara: “Camerini c’ha la flemma de Gandalf davanti alla porta”.Evidentemente la palla NON PUÒ PASSARE! Camerini e Taraborelli prendono il palo della porta avversaria uno dietro l’altro, e Camerini rischia di decapitare con un tiro il povero Falanga.Il primo gol è di Taraborelli, il “capitano, mio capitano” della squadra del Cicerone (ci sta tutto, con tutti i passaggi a casa che mi ha dato…). La situazione è di 1-0.Colonnetti prova due gol di testa consecutivi, ma Sciarra li blocca entrambi. La sua allegria non dura a lungo, dal momento che Sacchetti riesce a segnare nonostante le difese di Sciarra. La situazione è di 1-1. Seguono una serie di gaffe (sì, è proprio il caso di chiamarla così): Corrado prende la palla di faccia, Sciarra la blocca con la schiena e Camerini riesce a parare con un pugno (“Para con un pugno”… Sembra il nome di un indiano di “Balla coi lupi”).Quella che segue non è una gaffe, ma un vero e proprio miracolo: Taraborelli riesce a segnare proprio durante un salto. La situazione è di 2-1. La gaffe della giornata è della coppia Camerini-Corrado, i quali, a causa di una mancanza di coordinazione (e forse anche di udito) fanno autogol! La situazione è di 2-2. Camerini prova a tirare, ma Falanga e Colonnetti bloccano la palla con una vera e propria difesa a X. Questo era il primo tempo, il secondo è stato molto meno entusiasmante, ma non per questo privo di avvenimenti degni di nota.Per esempio la mossa di hip-hop eseguita da Taraborelli nel tentativo di bloccare la palla (tentativo pienamente riuscito).Pelucchini segna, portando la situazione a 3-2. Però ci sono temporali nella squadra: Falanga e Sacchetti litigano per motivi che non ho pienamente compreso, ma si tratta di una Lite con la L maiuscola. A pochi minuti dalla fine, Corrado segna. La situazione è di 3-3. La partita viene così portata ai rigori, dai quali escono vincitori Colonneti, Falanga, Sacchetti, Pelucchini e Ceccacci con 3 rigori portati a segno, contro i due della squadra avversaria. Questa semifinale termina così. Vediamo come finirà la prossima.Posso assicurarvi che, se i giocatori si dànno da fare, nessuna partita sarà mai abbastanza noiosa.
Alla prossima!


Alessio Caprara

venerdì 21 marzo 2014

Torneo di calcetto 2013-2014: Cronaca calcistica del 20/03/2014

Ragazzi, la partita di oggi è stata sicuramente più entusiasmante e più vivace della precedente, anche se il risultato è rimasto più o meno lo stesso…
Le squadre che si sono affrontate oggi sono le seguenti: - Taraborelli, Sciarra, Corrado, Fusco, Rocca, Camerini - Pellegrini, Ceccacci, Forti, Ranaldi, Moro
La partita di oggi è stata ribattezzata dal sottoscritto come la partita “Ma che oh!”, in onore del grande Germano Mosconi, più volte citato durante il match. Avrei anche potuto battezzarla col nome di partita “Aristogatti”, dal momento che per tutta la durata della partita ho sentito un sottofondo musicale di una qualche sinfonia per pianoforte, ma mi sembrava un titolo troppo forzato.
La palla viene rilasciata e comincia la partita. Taraborelli “arranca” dietro alla palla, tentando di starle dietro, ma ha ancora le cartilagini troppo fredde (questa è bella, me la devo segnare…) per poter dare subito il meglio di sé. Tralatro Taraborelli prova a segnare più volte, ma prende PER TRE VOLTE il palo: qualcuno ha magnetizzato la palla! Anche Camerini esegue una spaccata perfetta che blocca un tiro di Pellegrini.
Grazie ad un assist di Taraborelli, Corrado riesce a segnare. Cominciamo subito con un 1-0. Taraborelli esegue poi tre gol: uno è riuscito solo perché Ceccacci si era momentaneamente distratto, l’altro è stato tutta farina del suo sacco (la “magia da distanza”) e l’altro ancora è stato un banalissimo gol. La situazione è già di 4-0. Seguono un altro gol di Corrado e un altro di Taraborelli che portano la partita a 6-0.
Moro lancia un urlo “alla Tarzan” per uno sforzo (risultato vano) di prendere al volo il pallone. È proprio vero che mi tocca assistere a tutto… Sciarra esorta Fusco ad essere più violento con gli avversari. Credo si chiami istigazione a delinquere… L’imperscrutabile bomber Corrado segna ancora. La situazione è di 7-0, e Rocca e Sciarra, forse per la gioia, fanno la cosa più intelligente che riescono a fare: continuano ad imitare Germano Mosconi. Poi Rocca, in seguito a un gol mancato, ci ricorda di avere i piedi storti. E chissene.
Taraborelli urla “Fallo!”, ma non mi sembra di averne visto nessuno. Forse qualcuno si era solamente calato i pantaloni (If you know what I mean). Mi scappano altre risate quando il pallone prende in pieno Moro sul mento e Fusco agli… agli amici di Maria (non fate domande, please).
Al secondo tempo la partita non prende pieghe diverse. Sciarra, vedendo che Forti gli si attacca addosso, si pone dei dubbi sull’orientamento sessuale di quest ultimo. Alla faccia della malignità… Pellegrini esegue una super-cannonata e riesce a fare gol. La situazione è di 7-1.
Forti tocca per errore la palla con le mani: rigore! Tocca a Sciarra eseguire il rigore e segna! La situazione è di 8-1. Sciarra aggiunge poi “Mo’ me bocciano alla maturità”. Ma speriamo pure di no, Federico… Anche Camerini esegue un gol, e per la felicità si mette a correre con la stessa grazia di una gazzella. E subito dopo segna di nuovo Taraborelli. La situazione è di 10-1.
Pellegrini, nel tentativo di acchiappare la palla, scivola e rotola lungo metà del campo. Anche Sciarra non è da meno: nel tentativo di dare un calcio alla palla, rischia di amputare una mano al povero Ranaldi. Camerini prova a tirare, ma l’unica cosa che riesce a fare è quella di dare un calcio all’aria. Neanche gli spazzacamini di Mary Poppins davano dei calci all’aria come questo… Però il nostro Camerini si riprende subito ed esegue due gol consecutivi. La situazione è di 12-1.
Moro prova a far cascare Corrado, ma non ci riesce. L’imperscrutabile però esige vendetta, e si vendica segnando. E subito dopo segna anche Rocca. La situazione è di 14-1.
Moro si mette a giocare a pallavolo. Col pallone da calcio. Ditemi voi… Sciarra, nel tentativo di parare, si accartoccia completamente sul pallone. Ma non gli conviene vantarsi troppo, perché poi anche Ceccacci vuole dire la sua, e lo fa segnando. La situazione è di 14-2. Tutti i giocatori della squadra di Taraborelli riescono quindi ad eseguire almeno un gol, perché l’ultimo gol è di Fusco. La partita si conclude così: 15-2.
I giocatori sono stati più dinamici, più convincenti e meno arrendevoli. Devo dire che questa partita mi è piaciuta di più rispetto alla precedente. Vediamo un po’ se anche la prossima sarà all’altezza delle mie (delle nostre) aspettative.
Alla prossima.

Alessio Caprara

Torneo di calcetto 2013-2014: Cronaca calcistica del 13/03/2014

Sinceramente la cronaca che segue non sarà una delle mie migliori (anzi, se mi permettete un giudizio più oggettivo che soggettivo, è una delle meno riuscite), forse perché mi sono sentito poco ispirato, pertanto vi chiedo anticipatamente mille scuse…
Ecco le squadre che si sono sfidate: - Bucciarelli, Pisciarelli, La Stella, Borlimi, Tomei, Refrigeri - Bacci, Amoroso, Pelucchini, Campagna
Ci tengo ad aggiungere, per dovere di cronaca più che per altro, che la squadra in minoranza numerica non chiede alcun tipo di aiuto, ma il Professore stabilisce che a turno un giocatore della squadra avversaria si metterà a difendere la loro porta.
Per cominciare la partita, Bucciarelli si mangia un panino. È normale che i calciatori assumano una determinata quantità di carboidrati e di proteine prima di impegnarsi in un’estenuante lotta. I giocatori però non sono molto dinamici, in effetti non hanno molta energia, ma hanno dato comunque il meglio di sé, e questo è un dato di fatto.
Il primo gol è proprio di Tomei, che segna dopo pochissimi minuti, eludendo le difese di Campagna. La situazione è di 1-0. Il secondo a segnare è Borlimi, al quale tralatro torna subito indietro la palla. La situazione è di 2-0.
Per tirarsi un po’ su di morale, la squadra avversaria gode di un gol eseguito da Pelucchini, il quale porta la situazione a 2-1. Dopodiché Pelucchini ci riprova, ma stavolta la palla non entra in porta.
Nel tentativo di acchiappare il pallone, Bucciarelli inciampa su se stesso. Chissà come abbia fatto… La gaffe non umilia a lungo il nostro eroico Bucciarelli, il quale segna subito dopo. La situazione passa a 3-1. Sebbene Bacci abbia provato a parare con tutte le sue forze, Borlimi riesce a segnare, e subito dopo anche La Stella riesce a segnare. I due hanno portato la situazione a 5-1. Bacci si riprende e riesce a segnare anche lui. Siamo a 5-2. Seguono poi tre gol di Borlimi, La Stella e Pisciarelli (da metà campo!) che guidano la partita a 8-2. Segue un assist di Bucciarelli che porta Pisciarelli a centrare in pieno la porta degli avversari. La situazione è di 9-2.
Bacci prova ad abbattere Bucciarelli schiantandocisi contro, ma questi si riprende subito e riesce a segnare. E subito dopo Tomei esegue l’ultimo gol della partita.
È così si conclude 11-2. La partita finisce così alla fine del primo tempo. Non è stata proprio la miglior partita della stagione, ma il coraggio di entrambe le squadre non è stato proprio da disprezzare. Ditemi voi cosa ne pensate…
Alla prossima.

Alessio Caprara

lunedì 3 marzo 2014

La notte degli Oscar 2014!


Amici ciceroniani, oggi lascio la mia professione part-time di cronista sportivo per riassumere il mio ruolo di cinefilo e critico cinematografico. La scorsa notte si è tenuta a Los Angeles l’86° cerimonia dei premi Oscar e io, da bravo cinefilo quale affermo di essere, me la sono voluta vedere tutta in diretta (approfittando del fatto che mio padre mi aveva concesso di utilizzare il suo computer). Quest’anno erano in corsa moltissimi film interessanti, e soprattutto eravamo in corsa noi italiani con il capolavoro di Paolo Sorrentino “La grande bellezza”.
Non vi voglio elencare tutti i nominati nelle varie categorie soprattutto per evitare di annoiarvi, pertanto vi dirò solamente quali erano i 9 film in lizza per ottenere il premio come miglior film: “American Hustle”, “Captain Phillips”, “Dallas Buyers Club”, “Gravity”, “Lei”, “Nebraska”, “Philomena”, “12 anni schiavo” e “The Wolf of Wall Street”. I film che avevano ottenuto più nomination (10) erano “American Hustle” e “Gravity”, seguiti da “12 anni schiavo” (9 nomination).
Molte star erano presenti alla cerimonia, oltre ai vari attori nominati: c’erano numerose leggende del cinema, come Kim Novak, Sidney Poitier, Robert De Niro, Penélope Cruz, Bill Murray, Harrison Ford, Kevin Spacey, Samuel L. Jackson, Kerry Washington (in dolce attesa), Christoph Waltz, Anne Hathaway e il grande Daniel Day-Lewis. Ma la vera star della serata è stata la presentatrice Ellen DeGeneres (noi la conosciamo come la voce originale di Dory di “Alla ricerca di Nemo”): una donna più frizzante di una bottiglia di coca-cola, un vero peperino.
Il primo premio della serata è stato quello per il miglior attore non protagonista, assegnato a Jared Leto dei 30 seconds to Mars per il film “Dallas Buyers Club”, ruolo per il quale ha perso parecchi chili e si è applicato sul volto almeno sedici strati di cerone… Questa non è stata proprio una sorpresa: i bookmaker clandestini lo davano come vincitore sicuro. Dopodiché sono stati assegnati i premi per i migliori costumi e il miglior trucco: il primo è andato a “Il grande Gatsby” e il secondo è andato a “Dallas Buyers Club”. Altro premio scontato è stato assegnato a “Frozen” come miglior film d’animazione, così come scontato è stato il premio a “Gravity” per i migliori effetti speciali.
Pharrell Williams ha eseguito “Happy” dal film “Cattivissimo me 2”, nominata all’Oscar come miglior canzone, coinvolgendo tutti gli artisti nel teatro. Tutti si sono messi a ballare e cantare insieme a lui, e, se non fosse che erano le 3 di notte, mi sarei messo a cantare anche io… Kevin Spacey ha ricordato i quattro artisti che quest’anno hanno ricevuto gli Oscar alla carriera: Angela Lansbury, Steve Martin, il costumista Piero Tosi e Angelina Jolie, quest’ultima premiata con l’Oscar umanitario alla carriera per i suoi impegni in campo umanitario nell’UNHCR.
Alla fine tocca a noi, all’Italia: “La grande bellezza” vince il premio come miglior film straniero, dopo 15 anni che non vincevamo, da quando Benigni sfondò agli Oscar con “La vita è bella”. Paolo Sorrentino, salito sul palco per ritirare il premio, ringrazia i suoi artisti ispiratori: Federico Fellini, Martin Scorsese e Diego Armando Maradona… Ok, questo mi ha leggermente stupito… “Gravity” si aggiudica nel giro di pochi minuti i premi per il miglior sonoro e per il miglior montaggio sonoro. E subito dopo, tocca alla miglior attrice non protagonista: quest’anno ha vinto la bravissima Lupita Nyong’o per il film “12 anni schiavo”, un premio davvero meritato per un ruolo veramente complesso.
La cosa più divertente della serata è stata quando la presentatrice Ellen DeGeneres ha ordinato della pizza per tutti gli spettatori, arrivando pure a servirla a tutti (coadiuvata da Brad Pitt e da Tyler Perry) e si è fatta un selfie con Meryl Streep, Jennifer Lawrence, Brad Pitt, Angelina Jolie, Kevin Spacey, Jared Leto, Bradley Cooper e Julia Roberts. Guardate la foto sul web perché è davvero la figata più divertente che io abbia mai visto! Karen O ha poi eseguito “The Moon Song” dal film “Lei”, nominata anche questa all’Oscar come miglior canzone, veramente commovente e romantica…
Un’altra cosa molto carina è stato il tributo di Whoopi Goldberg a “Via col vento”, capolavoro del cinema mondiale, in occasione del suo 75° anniversario. E bravissima è stata P!nk ad eseguire la meravigliosa “Somewhere Over the Rainbow”, canzone che si aggiudicò l’Oscar nel lontano 1939.
“Gravity” fa poi manbassa di premi tecnici, aggiudicandosi anche il premio per la fotografia e per il montaggio, e “Il grande Gatsby” si è portato a casa anche il premio per la scenografia.
Il punto più commovente della serata è stato il tributo di Glenn Close e Bette Midler a tutti gli artisti che ci hanno lasciato nell’ultimo anno: Peter O’Toole, Philip Seymour Hoffman, Joan Fontaine, James Gandolfini, Shirley Temple, Maximilian Schell (che mi sono pure giocato al Fantamorto, mannaggia a me!), Harol Ramis, Paul Walker, Karen Black e altri. La cosa triste è stata però l’omissione (forse solamente nella diretta televisiva) di alcuni importanti nomi del cinema italiano, anche loro deceduti nell’ultimo anno, come Vincenzo Cerami, Carlo Lizzani o Luigi Magni.
Gli U2 eseguono “Ordinary Love” dal film “Mandela – Long Walk to Freedom”, nominata all’Oscar e da me considerata la favorita per questo premio. “Gravity” si becca pure il premio per la colonna sonora, e a questo punto potete immaginarvi la mia sorpresa: sta veramente vincendo tutto… L’ultima canzone nominata all’Oscar a essere eseguita è “Let It Go” da “Frozen”, eseguita da Idina Menzel. Io ero tutto convinto che avrebbero vinto gli U2, quindi potete immaginare la mia sorpresa (e anche il mio shock) quando proprio “Let It Go” ha vinto l’Oscar come miglior canzone. Vabbé…
Arriva il momento degli Oscar più importanti, cominciando con i premi per la sceneggiatura. “12 anni schiavo” vince il premio per la sceneggiatura non originale, e “Lei” vince quello per la sceneggiatura originale. Alfonso Cuarón vince il premio come miglior regista per “Gravity”. Così diventa il film ad aver vinto più Oscar durante questa serata (ben 7 Oscar!).
È scontata la vittoria da parte di Cate Blanchett come miglior attrice protagonista per “Blue Jasmine” di Woody Allen, perfetta nella parte di una donna alcolizzata, che rasenta veramente la follia. Sinceramente io facevo il tifo proprio per lei… Come miglior attore facevo il tifo per Leonardo DiCaprio in “The Wolf of Wall Street”, quindi potrete ben capire la mia leggerissima (e ripeto, è solo leggerissima) delusione, quando è stato Matthew McConaughey a vincere l’Oscar come miglior attore protagonista per “Dallas Buyers Club”. In effetti, non è stato affatto cattivo come attore: ha perso anche lui decine di chili per interpretare al meglio il suo ruolo di un cowboy malato di AIDS. La cosa che mi rende più felice è l’aver visto McConaughey abbracciare DiCaprio prima di salire a ritirare il premio. Nulla di più bello che vedere due colleghi, due amici manifestare il proprio affetto in circostanze simili…
E infine, arriva Will Smith a presentare il premio come miglior film a “12 anni schiavo”, assegnando gli Oscar ai produttori del film, tra cui Brad Pitt (che vi ha anche recitato) e Steve McQueen (anche regista del film).
Nessun premio per “American Hustle”, “Nebraska”, “Philomena”, “Captain Phillips” e per “The Wolf of Wall Street”, ma non è il caso di parlare dei grandi esclusi, anche perché vi sono molti elementi della serata ad avermi colpito: le coreografie dei numeri musicali, la contagiosa comicità e le battutine rapide di Ellen DeGeneres (per esempio dice a Jonah Hill <<Tu hai mostrato in “The Wolf of Wall Street” qualcosa che non vedo da qualche anno…>>, alludendo ai suoi genitali, per poi andargli vicino e dirgli <<No, no, non lo voglio vedere!>>), la soddisfazione di vedere l’Italia vincere l’Oscar dopo 15 anni.
La cerimonia finisce alle 6 del mattino (ora italiana) e per me, giunge finalmente l’ora di dormire. Quindi, buonanotte (o buongiorno? Vabbé, fate voi) a tutti quelli che, cercando qualche notizia o qualche informazione su film e cinema, si vogliono rivolgere a me (ogni riferimento al professor Gugliotta è puramente casuale).
Alla prossima!


Alessio Caprara

mercoledì 22 gennaio 2014

Torneo di calcetto 2013-2014: Cronaca calcistica del 21/01/14

Ragazzi, anche oggi le sorprese non si sono fatte aspettare! Tra uno scontro e un altro, mi sembrava di assistere alla partita di calcio di “Pomi d’ottone e manici di scopa”…

Il derby di oggi, perché di derby si tratta, è stato disputato tra queste due squadre: - Oddi, Taraborelli, Pietrangeli, Ramogida, Bertozzi; - Bucciarelli, Pisciarelli, Refrigeri, Tomei, La Stella.

La partita inizia 4 contro 4 (causa assenza momentanea del giocatore Tomei). La Stella si impossessa del pallone, e abbiamo già visto che quando La Stella gioca diventa pericoloso. Prova a segnare, ma manca di poco la porta. In compenso la palla finisce sopra la rete che delimita il perimetro del campo e, per recuperarla, La Stella si mette ad arrampicarsi. Neanche l’Uomo Ragno faceva acrobazie come queste…

Bucciarelli fa qualcosa (e non ho neanche capito bene che cosa) che, secondo il parere di Taraborelli, non avrebbe dovuto fare neanche allo stadio “8 settembre”. La Stella tira un calcio potentissimo al pallone, al punto che Oddi, per evitare di essere colpito al menisco, salta sopra alla palla. Sicuramente, se fossero state le Olimpiadi, questa acrobazia gli sarebbe valsa qualche punto… Refrigeri e Pisciarelli si accaniscono sulla porta avversaria, ma Bertozzi, Pietrangeli e Ramogida riescono a difenderla con le unghie e con i denti. Beh, veramente la difendono con salti e scivoloni.

Finalmente Tomei riesce ad arrivare. Così la partita può proseguire 5 contro 5. Tomei inizia a correre dietro la palla, con la faccia di uno che ha paura di ferire il pallone, mentre La Stella si fa avanti per il campo a suon di spallate (alla palla, beninteso). Tomei, clamorosamente, non riesce a segnare A PORTA SCOPERTA! E per infierire ulteriormente, Taraborelli “spara” (si può proprio dire che abbia fatto così) la palla ai genitali di Tomei. Adesso l’oratorio può arruolarlo come voce bianca… Pietrangeli riesce a difendere la sua porta per ben 2 volte. Lo chiamano la “saracinesca dello Scarsenal”, ci sarà pure un motivo. E alla fine, grazie ad una triangolazione (boh?) di Oddi, Taraborelli riesce a segnare. Lo chiamano “Bomber”, ci sarà un motivo pure per questo. La situazione è di 1-0. Non passano pochi minuti che Taraborelli riesce di nuovo a segnare. La situazione è di 2-0.

Bertozzi riesce a far cascare Tomei e Refrigeri. E questa è una delle partite più corrette che ha giocato. La palla continua ad andare avanti e indietro, tant’è che Ramogida fa notare che sembra una partita di ping-pong. Ma alla fine, Taraborelli segna di nuovo! Il sottoscritto, il Professore e il mio predecessore Andrea Cristiano non riusciamo proprio a crederci. La situazione è di 3-0. E dopo pochi secondi, anche Ramogida segna (con assist di Taraborelli). Ramogida afferma che prima di aver giocato, aveva mangiato pasta col salmone (e io invece stavo morendo di fame), e che quindi “è il salmone che gioca!”. La situazione è di 4-0. Pisciarelli si mostra indeciso: non sa a chi dare la palla. Bertozzi e Tomei si scontrano frontalmente, ma lo fanno così forte che si sarà spezzata qualche costola. Ragazzi, non siete mica Adamo: le costole vi servono ancora! Il Professore fischia la fine del primo tempo. E già qualcuno si fa sentire: “Non ci riconosciamo, oggi!” (Bucciarelli) “Sembrano tutti dei piccolo Neymar…” (Ramogida) “Un bacio a mamma!” (Pietrangeli)

Inizia il secondo tempo. Refrigeri riesce a parare la palla per ben due volte: la prima volta con le ginocchia, la seconda volta con il petto. Assisto ad un altro scontro frontale, stavolta tra Ramogida e La Stella. E credo di aver pure sentito qualche osso spezzarsi… Tomei riesce a segnare. La situazione è di 4-1.

Bucciarelli calcia la palla così forte che la manda in caserma. Oddi riesce a parare il pallone con le chiappe (quando si dice “avere culo”…). Ma le sue difese vengono subito eluse, e nel giro di pochi minuti, Refrigeri, Tomei e Bucciarelli riescono a segnare, mandando in automatico la situazione a 4-4!

Bertozzi, preso da un attacco d’ira, “spara” la palla al petto di Tomei, il quale si accascia al suolo con un grugnito sinistro. Ha corso il serio rischio di un blocco cardio-circolatorio, mi dice il Prof. La Stella riesce a segnare (ve l’ho detto che quello è pericoloso), ma subito dopo anche Taraborelli riesce a mandare la palla in porta. La situazione è di 5-5.

Bucciarelli, a 10 cm dalla porta, sbaglia completamente la mira. Che peccato. La Stella prova a segnare con un tiro di testa (a porta vuota, tralaltro), ma anche lui sbaglia completamente la mira. Pietrangeli riesce a segnare, dimostrandosi un bravo portiere e anche un bravo attaccante. La situazione è di 6-5. Fallo di Bertozzi a Tomei, che deve quindi fare un calcio di rigore, calcio che, ohimé, fallisce. A pochi secondi dalla fine, Refrigeri segna. La situazione è di 6-6.

Essendo finita in pareggio, tocca fare i calci di rigore. Si alternano nell’ordine un giocatore di una squadra e uno dell’altra. Dopo 17 tiri parati (non riuscivo a credere ai miei occhi!), Tomei alla fine riesce a segnare. La partita quindi finisce così: 7-6.

Dài, che anche oggi i giocatori, tutti i giocatori, si sono fatti valere. Forse pure troppo: Bucciarelli era ricoperto di sangue sulla divisa (finalmente si è messo addosso qualcosa di ROSSO!).

Anche oggi il mio lavoro è finito. Ma ricordatevi sempre che, salvo impedimento permanente causato da serie malattie, io sarò sempre disponibile per commentare un’altra partita. Alla prossima!


Alessio Caprara

giovedì 16 gennaio 2014

Torneo di calcetto 2013-2014: Cronaca calcistica del 16/01/14

Ve lo dico io, ragazzi. La partita di oggi mi ha veramente lasciato di stucco, soprattutto alla fine. Anche stavolta i giocatori sono agguerriti (anche se non ho ben capito perché quasi tutti indossavano dei calzoncini fluorescenti, manco avessero giocato al buio), il cronista è pronto con la penna in mano e, quando il professore dà inizio alla partita, ognuno dà il meglio di sé.
Le squadre presenti in campo oggi erano: - Rocchi, Sparagna, Giampietro, Terranera, Tentorio, Vincenzi - Bucciarelli, Pisciarelli, La Stella, Tomei, Borlimi, Refrigeri
Tralaltro la giornata comincia pure in modo comico, dal momento che Giampietro si fa fotografare in mutande mentre si prepara per giocare.
Appena inizia la partita, Vincenzi prova a segnare, ma il suo tiro è troppo alto. Tanto alto che a momenti abbatte qualche piccione. Vincenzi ci riprova, ma Pisciarelli gli fa uno sgambetto. Tomei recupera il pallone, approfittando della distrazione di Vincenzi, ma nel tentativo di far entrare la palla in porta, la tira dritta dritta verso la testa del Prof, correndo il serio rischio di decapitarlo. Tomei ci prova ancora, ma il pallone va a colpire per errore la nuca di Borlimi. Nonostante il duro colpo che gli avrà sicuramente reciso l’ipotalamo, Borlimi, grazie anche ad un assist di Bucciarelli, riesce a segnare. La situazione è già 1-0.
Sparagna, furioso per il gol subìto, prova dal canto suo a segnare, ma La Stella riesce a parare. Ve lo dico io, ragazzi: La Stella le parerà davvero tutte! Tomei recupera il pallone, ma Vincenzi riesce a rubarglielo proprio da sotto il naso, e non è che Tomei abbia un naso piccolo, quindi… Il pallone va fuori campo e, prima di farcelo tornare, Bucciarelli comincia a palleggiare come se stesse giocando a basket. Non fate quelle facce, ragazzi: sono confuso proprio come lo siete voi! Ma Bucciarelli ci dà dentro con gli assist e, grazie a uno di questi, Refrigeri riesce a segnare. La situazione è di 2-0.
Anche Tomei prova a segnare, ma Giampietro riesce a bloccarlo per il rotto della cuffia (non ho mai capito perché si dica così…). Giampietro fa un tiro meraviglioso, ma nonostante questo, Refrigeri riesce comunque a pararlo. Da quello che mi dice il Prof., il povero Vincenzi subisce un fallo da parte di Tomei e La Stella, che lo spiaccicano dai lati a mo’ di panino alla mortadella (sia chiaro, Vincenzi è la mortadella). Stavolta, però, è Rocchi che riesce a segnare, portando la situazione a 2-1.
Pisciarelli, nel tentativo di recuperare la palla, poggia la gamba sulla spalla di Vincenzi (secondo il Prof., si tratta di un abbraccio popliteo. Ma vedi te…). Tentorio non fa altro che scivolare. Ogni volta che prova a prendere la palla scivola. E io sono arrivato alla conclusione che la causa di tutto quanto sono gli sputi dei giocatori sull’erba finta.
Non passano pochi minuti, che anche La Stella riesce a segnare. La situazione è di 3-1. La Stella, accecato dal successo, si distrae, e Sparagna ne approfitta, e, dopo aver attraversato il campo a colpi di testa, riesce a segnare. La situazione è di 3-2. Grazie a un assist di Vincenzi, Giampietro riesce miracolosamente a segnare. La situazione è di 3-3.
Anche Tomei prova a segnare e ci riesce: il povero Terranera non riesce a bloccarlo per un pelo. Questa sì che è sfiga. La situazione è di 4-3.
Il Prof. segna la fine del primo tempo, e già qualcuno mi lascia qualche dichiarazione: “Bellissimo il gol di Giampietro!” (Germana Lucci) “Dedico il mio gol ad Alice.” (Rocchi)
La partita riprende. Per almeno un’ora la palla va avanti e indietro per il campo, e il vostro affezionatissimo maestro comincia veramente a rompersi le balle… Tentorio prova a segnare, ma manca la porta per mezzo millimetro, poi prova un tiro di testa, ma la palla non va nella direzione giusta, e finisce fuori campo. E dopo un po’, assisto ad una serie di scontri frontali, prima tra Rocchi e Tomei, poi tra Refrigeri e Vincenzi. Scontri veramente dolorosi… Borlimi prova a segnare, ma Tentorio (scivolando come sempre) riesce a farlo fallire. Dopo un po’ Borlimi cade (possibile colpa di Vincenzi?) e rotola per terra. Tomei riesce a respingere 4 palle in 10 secondi netti. E tutte quelle che non riesce a bloccare lui, tanto le ha parate La Stella, quindi… Però a furia di bloccare palle con i polpacci e con le chiappe verrano fuori certi lividi… Non sono un medico, ma posso assicurare che questa è una cosa molto dolorosa.
Sparagna recupera il pallone e viene inseguito per tutto il campo da tutta la squadra avversaria. Corre rapido come un pipistrello con dei problemi di aerofagia, e riesce a segnare. La situazione è di 4-4. Terranera si fa valere in porta, riuscendo a parare ben 3 tiri. Addirittura si accartoccia sul pallone in modo da non farlo prendere da nessuno. Non so dire se sia stato più furbo o intelligente, ma limitiamoci a dire che è stato una via di mezzo… Non passano pochi minuti che Sparagna riesce a segnare di nuovo, portando la situazione a 5-4. E poco dopo anche Tentorio riesce a segnare, portando la situazione a 6-4. Hanno veramente recuperato questi ragazzi, ed è proprio questo quello che mi ha sorpreso. A pochi secondi dalla fine hanno fatto 3 gol che hanno capovolto la situazione. Ed è così che finisce la partita. Nessuno se la prenda a male: hanno tutti giocato bene (per quello che riesco a capire di calcio…).
E anche stavolta vado ramingo a raccogliere qualche dichiarazione: “È la prova che Taraborelli e Giammarioli non possono intimorire nessuno, e dalla prossima settimana ci prepariamo al derby col Touschek!” (Sparagna) “Sì, sì, vincerà! Major Rally vincerà!” (Rocchi)
La partita si conclude e il mio autobus non si fa aspettare. Anche stavolta devo tornare a casa, ma ogni volta che ci sarà una partita da commentare, io sarò sempre là. Alla prossima!

Alessio Caprara

venerdì 10 gennaio 2014

Torneo di calcetto 2013-2014: Cronaca calcistica del 09/01/2014

      Alessio Caprara
    • Carissimi, vi siete ripresi dalle ferie natalizie? Io no, e ne sto ancora soffrendo. Ma, nonostante il dolore lancinante causato dal trauma del ritorno a scuola, io sono sempre qua. Sempre presente se c’è una partita da commentare. È da un po’ che non scrivo, quindi sono un po’ arrugginito. Riprendere a scrivere non mi farà male.
      Se posso esprimere un mio modestissimo parere, quella di oggi è stata una partita un po’ monotona, ma in fondo io non sono affatto un esperto di calcio, pertanto posso anche sbagliare… Sicuramente non sbaglio quando affermo che le due squadre di oggi erano cazzute ed agguerrite.
      - Giammarioli, Delladio, Magretti, Sabatini, D’Avenia - Colonnetti, Falanga, Sacchetti, Ceccacci, Verticchio (New Entry!)
      La palla fa una vita peggiore della mia: la amano tutti, eppure la prendono sempre a calci. Il primo a dimenarsi per il campo con la palla è la new entry Verticchio, che, forse a causa dell’entusiasmo da novellino, prova a segnare, ma fallisce per pochissimi millimetri.
      L’altra squadra prova a farsi valere, e Magretti recupera al volo il pallone davanti alla porta avversaria, e riesce a segnare a 10 centimetri (misurati personalmente dal sottoscritto) dalla porta. La situazione è di 1-0.
      La cosa non va giù a Colonnetti, che colto da un attacco isterico d’ira, recupera il pallone e, dopo aver corso rapido come Willy il Coyote, segna a 11 centimetri (sempre misurati dal sottoscritto) dalla porta avversaria. La situazione è di 1-1.
      La palla torna in campo e continua ad andare avanti e indietro con una serie di gaffe da parte dei giocatori. D’Avenia e Verticchio si sgambettano a vicenda nel tentativo di recuperare la palla. Il pallone finisce tra i piedi di Magretti, che viene circondato, ma riesce comunque a far “sguisciare” (non credo che sia un neologismo) la palla via dai piedi degli avversari.
      Sacchetti insegue la palla, chiedendole addirittura di rallentare. Avete letto bene, amici: Sacchetti chiede alla palla di rallentare. E poi mi dicono che il mio è un lavoro noioso… Il vero successo è di Colonnetti, che riesce a segnare con una doppietta (è un termine calcistico, non una pistola!) ben mirata. La situazione è di 2-1. Colonnetti viene subito messo in porta, e riesce a parare di tutto e di più, pure con l’inguine. Penso che così facendo verrà reclutato presto dall’oratorio come voce bianca…
      D’Avenia tira, ma per poco non colpisce il polpaccio sinistro del sottoscritto. La gente mi ama, ma prova in ogni modo a farmi la pelle. La palla viene passata a Sabatini, il quale comincia a ballarci attorno. Ciccio, guarda che quella è una palla, non un totem. E tu sei un calciatore, non un apache!
      Dopo pochi secondi, Giammarioli e Falanga inseguono rapidi come schegge la palla, ma si scontrano frontalmente. Ragazzi, neanche a Coney Island ho visto degli scontri così violenti. Magretti viene messo in porta e riesce a parare, ma l’impatto con la palla lo scaglia per terra, manco fosse stato preso da un colpo di fucile.
      Sempre parlando di artiglieria, Sabatini esegue una vera e propria cannonata che riesce a mandare la palla in porta per un pelo di proboscide di elefante. La situazione è di 2-2.
      Da quello che mi pare di capire, Sacchetti deve eseguire un rigore. Ma il rigore fallisce clamorosamente. La palla viene passata a Ceccacci, che riesce a segnare. Il brutto è che Delladio, in porta, si fa sfuggire la palla, manco fosse invisibile. Che sfiga, ragazzi. La situazione è di 3-2. Subito dopo anche Sacchetti riesce a segnare. La situazione passa così a 4-2.
      Sacchetti prova a fare un assist a Ceccacci, ma manda la palla fuori campo. Ma non passano pochi secondi, che anche Colonnetti riesce a segnare. Troppi gol in troppo poco tempo, io non posso scrivere così velocemente senza l’appoggio di una scrivania. La situazione è di 5-2.
      Giammarioli prova a recuperare la palla, ma scivola di lato uscendo fuori dal campo. Il bello è che non ha detto una bestemmia. È stato veramente stoico. Tuttavia mi viene proprio l’impressione di stare a Coney Island, dal momento che assisto ad un altro scontro frontale tra Falanga e Magretti. Inoltre mi è parso di sentire un osso che si spezza, e mi si gela, letteralmente, il sangue nelle vene. Sabatini ci riprova e riesce di nuovo a segnare. La situazione è di 5-3.
      Falanga prova di nuovo a segnare tirando da lontano, ma D’Avenia riesce comunque a parare. La palla continua di andare avanti e indietro per il campo. Personalmente mi viene da pensare che questa non è una partita di calcio, ma un torneo di ping-pong…
      Grazie al cielo il Professore annuncia la fine del primo tempo. E io comincio a raccogliere qualche piccola “intervista”: “Gli stiamo a rompe’ er culo!” (Verticchio)
      - Colonnetti, mi dica la prima cosa che le viene in mente. - Mh… Clessidra. (Esortazione al carpe diem di Colonnetti)
      La partita riprende e ripartono subito gli scontri tra giocatori. Verticchio prova a segnare, ma, marcato da tutte le parti da Giammarioli, manca di poco la porta. Verticchio ci riprova, ma sbaglia di nuovo. Signori miei, la sfiga è sfiga. Ed è AGGHIACCIANTE!
      D’Avenia comincia a correre dietro alla palla con la lingua di fuori e alla fine si appende alla recinzione dello stadio come una scimmia. Dice poi: “Me state a fa’ corre’ solo io!” Ora io non sono un insegnante, ma credo proprio che, dal punto di vista grammaticale, la frase sia completamente errata. Subito dopo Sacchetti recupera il pallone e segna di nuovo. La situazione è di 6-3. Dopo poco Sacchetti ci riprova, ma Giammarioli para con una pericolossissima scivolata in avanti. Credo proprio che si debba chiedere alla manutenzione di provvedere ad asciugare il campo prima di ogni partita.
      “Te devi abbraccià il 71!”. Con questa frase, Giammarioli esorta Delladio ad “abbracciare” Ceccacci. E Delladio lo prende alla lettera: abbraccia Ceccacci. L’affetto è sempre affetto, amici. Verticchio, nel tentativo di recuperare il pallone, a momenti decapita Delladio con un calcio. E subito dopo riesce a segnare. La situazione è di 7-3.
      La gaffe della giornata appartiene di diritto a Magretti, che fa autogol. FUCILATELO! ARRESTATELO! MANDATELO SULLA SEDIA ELETTRICA! … Scusate la digressione. La situazione è di 8-3.
      Magretti prova a riscattarsi, ma manca la porta per un pelo. La palla finisce tra i piedi di Ceccacci, che riesce a segnare. Hai capito il piccoletto! La situazione è di 9-3. Ma anche al grande Giammarioli spetta un minuto di gloria: stavolta è lui quello che segna. La situazione è di 9-4. Un’altra gaffe per Delladio, che si fa sfuggire il tiro di Sacchetti sotto i suoi stessi piedi. La situazione è di 10-4.
      Colonnetti riesce a parare un tiro con il petto. Di solito si dice di finire in petto a Cristo, stavolta la palla è finita in petto a Colonnetti… D’Avenia, fisicamente stufo di correre come un ossesso, riesce di nuovo a segnare. La situazione è di 10-5.
      Sacchetti prova a recuperare il pallone, ma scivola anche lui (aridaje!) sul prato finto. In compenso esegue una spaccata strepitosa. Nemmeno agli spettacoli di danza classica ho visto spaccate così. Dal momento che non ho mai assistito a uno spettacolo di danza classica…
      Giammarioli tira, ma la palla va talmente in alto da finire dritta dritta in caserma. I carabinieri non avranno gradito. Dopo aver recuperato il pallone, alla fine riesce a segnare. La situazione è di 10-6. Dopo pochi secondi, Sacchetti riesce a segnare. Il guaio è che Ceccacci si arrabbia perché voleva essere lui a segnare. La situazione è di 11-6.
      La palla viene continuamente contesa dalla due squadre, scivolando lungo tutto il campo. Proprio mentre sto per assopirmi, D’Avenia subisce un fallo (almeno così mi dicono) e deve eseguire un rigore. Il rigore fallisce.
      Ora, manco fosse un capocannoniere, Ceccacci fa tre gol di seguito, in barba a tutti i giocatori della squadra avversaria. Credo che stavolta a Giammarioli sia scappata una bestemmia; sicuramente l’ho sentito dire qualcosa riguardo a tagliare i piedi a qualcuno. Boh! Tenete conto comunque che io ho seri problemi di udito.
      E la situazione finisce così. Drasticamente così, incredibilmente così, miracolosamente così, surrealmente così. 14-6.
      E anche stavolta raccolgo qualche dichiarazione: “Glie avemo rotto er culo!” (Verticchio) “In Delladio We Trust.” (Colonnetti)
      Amici cari, come sempre finisce così, si chiude così, si conclude così quest’ultima cronaca del maestro. Ma ricordate: dove c’è una partita, troverete sempre i giocatori, il grande Prof. Giovannotti, e il cronista. E per questo anno, il cronista sarò io! Alla prossima!