Ed eccoci giunti al terzo appuntamento delle brevi riflessioni su temi
importanti della nostra vita. Se in passato abbiamo parlato di morte e
felicità, l'argomento che oggi mi piacerebbe affrontare è la libertà.
Naturalmente
ricordo che questi articoli nascono con l'intento di indurre a pensare
per poi formare un proprio ragionamento, quindi non sta a me spiegare
cosa sia la libertà o imporre le mie idee a chi leggerà.
Innanzitutto
si può certamente dire che la libertà nasce con la comparsa della vita:
anche quei primi batteri nati nelle acque del nostro pianeta, milioni
di anni fa, saranno stati liberi di potersi comportare a seconda dei
loro bisogni, no? La libertà di cui voglio parlare non è propriamente
questa, ma quella appartenente prettamente all'uomo.
Siamo animali e
la scienza lo conferma: siamo tutti eucarioti, proprio come funghi,
piante e protisti e tralasciando regno e phylum, apparteniamo alla
classe dei Mammalia, proprio come i narvali o gli orsi. E allora perchè
non corriamo completamente nudi nella natura, cibandoci di carne
semi-cotta e accoppiandoci ogni volta che il nostro istinto ce lo
imporrebbe (che, per i maschietti, sarebbe 7-8 volte al giorno...)? Non è
questa libertà?
Si, lo è. Ognuno di noi potrebbe fare quelle cose, e
in fondo non avrebbe tutti i torti, siamo animali. Ma cosa ci
contraddistingue da loro? L'intelletto. E da ciò cosa deriva? La
capacità di parlare, il senso di pudore ed il concetto di libertà. E'
proprio quest'ultimo che secondo me ci contraddistingue maggiormente
dalle altre bestie che ci circondano: l'uomo ha saputo costruirsi un
nuovo concetto di libertà, che lo pone al di fuori di tutti gli altri
esseri viventi.
Qualcuno si chiedera:" Ma in cosa consiste questa nuova concezione?"
Beh,
essa consiste nell'essere liberi di essere liberi, di poter scegliere
in autonomia se pascolare come pecore in un prato con il rischio di
mangiare un'erba infetta che possa farci del male o usare le proprie
doti affinchè l'altro uomo non mangi quell'erba e, se scegliesse di
farlo comunque, poichè ha scelto di essere libero, di creare un rimedio
che possa alleviare le sofferenze dell'altro. Ed è libero di compiere
questa scelta: l'uomo è libero di poter essere solidale o di essere
egoista.
Ma cosa ancor più grande, l'uomo è libero di poter vivere.
Poter scegliere il proprio destino, poter scegliere in completa
autonomia della propria vita è un atto di libertà e di intelligenza
incredibilmente grande: tutti gli animali lottano ogni giorno contro i
propri bisogni per "Istinto di Sopravvivenza", mentre l'uomo è
completamente libero di scegliere se soddisfare questo bisogno o di
lasciarsi morire. E se qualcuno ora starà pensando ai cani domestici,
che, gravemente malati, decidono di lasciarsi morire, voglio dire che
quella è un'altra cosa: l'istinto li porta a lasciarsi morire quando
avverte che le possibilità di vita sono azzerate e, dunque, è meglio per
la salute dell'animale che la sofferenza finisca presto.
L'uomo è
diverso: l'uomo gravemente malato è libero da ogni istinto e decide in
completa autonomia, il corpo gli lascia completa libertà se scegliere di
lasciarsi morire o di lottare fino all'ultimo respiro. Questa è vera
libertà.
Perchè in fondo è così: l'uomo è degno di vivere se sceglie
di farlo. Se un uomo sulla terra venisse privato della libertà di poter
scegliere della propria vita e del proprio futuro, immediato e
anteriore, non sarebbe più uomo, ma una bestia parlante. Cos'è dunque la
libertà? La libertà è sinonimo di vita, scegliere di essere liberi, è
sinonimo di vivere.
Andrea Pietrangeli, IIC