venerdì 28 gennaio 2011

Liberi di essere liberi

Ed eccoci giunti al terzo appuntamento delle brevi riflessioni su temi importanti della nostra vita. Se in passato abbiamo parlato di morte e felicità, l'argomento che oggi mi piacerebbe affrontare è la libertà.
Naturalmente ricordo che questi articoli nascono con l'intento di indurre a pensare per poi formare un proprio ragionamento, quindi non sta a me spiegare cosa sia la libertà o imporre le mie idee a chi leggerà.
Innanzitutto si può certamente dire che la libertà nasce con la comparsa della vita: anche quei primi batteri nati nelle acque del nostro pianeta, milioni di anni fa, saranno stati liberi di potersi comportare a seconda dei loro bisogni, no? La libertà di cui voglio parlare non è propriamente questa, ma quella appartenente prettamente all'uomo.
Siamo animali e la scienza lo conferma: siamo tutti eucarioti, proprio come funghi, piante e protisti e tralasciando regno e phylum, apparteniamo alla classe dei Mammalia, proprio come i narvali o gli orsi. E allora perchè non corriamo completamente nudi nella natura, cibandoci di carne semi-cotta e accoppiandoci ogni volta che il nostro istinto ce lo imporrebbe (che, per i maschietti, sarebbe 7-8 volte al giorno...)? Non è questa libertà?
Si, lo è. Ognuno di noi potrebbe fare quelle cose, e in fondo non avrebbe tutti i torti, siamo animali. Ma cosa ci contraddistingue da loro? L'intelletto. E da ciò cosa deriva? La capacità di parlare, il senso di pudore ed il concetto di libertà. E' proprio quest'ultimo che secondo me ci contraddistingue maggiormente dalle altre bestie che ci circondano: l'uomo ha saputo costruirsi un nuovo concetto di libertà, che lo pone al di fuori di tutti gli altri esseri viventi.
Qualcuno si chiedera:" Ma in cosa consiste questa nuova concezione?"
Beh, essa consiste nell'essere liberi di essere liberi, di poter scegliere in autonomia se pascolare come pecore in un prato con il rischio di mangiare un'erba infetta che possa farci del male o usare le proprie doti affinchè l'altro uomo non mangi quell'erba e, se scegliesse di farlo comunque, poichè ha scelto di essere libero, di creare un rimedio che possa alleviare le sofferenze dell'altro. Ed è libero di compiere questa scelta: l'uomo è libero di poter essere solidale o di essere egoista.
Ma cosa ancor più grande, l'uomo è libero di poter vivere. Poter scegliere il proprio destino, poter scegliere in completa autonomia della propria vita è un atto di libertà e di intelligenza incredibilmente grande: tutti gli animali lottano ogni giorno contro i propri bisogni per "Istinto di Sopravvivenza", mentre l'uomo è completamente libero di scegliere se soddisfare questo bisogno o di lasciarsi morire. E se qualcuno ora starà pensando ai cani domestici, che, gravemente malati, decidono di lasciarsi morire, voglio dire che quella è un'altra cosa: l'istinto li porta a lasciarsi morire quando avverte che le possibilità di vita sono azzerate e, dunque, è meglio per la salute dell'animale che la sofferenza finisca presto.
L'uomo è diverso: l'uomo gravemente malato è libero da ogni istinto e decide in completa autonomia, il corpo gli lascia completa libertà se scegliere di lasciarsi morire o di lottare fino all'ultimo respiro. Questa è vera libertà.
Perchè in fondo è così: l'uomo è degno di vivere se sceglie di farlo. Se un uomo sulla terra venisse privato della libertà di poter scegliere della propria vita e del proprio futuro, immediato e anteriore, non sarebbe più uomo, ma una bestia parlante. Cos'è dunque la libertà? La libertà è sinonimo di vita, scegliere di essere liberi, è sinonimo di vivere.

Andrea Pietrangeli, IIC