martedì 31 dicembre 2013

Cicerone - "Un'occupazione alternativa"

Da fine settembre come anche negli anni passati, nei Castelli Romani e non solo, si è risvegliata la "primavera studentesca". Come di consueto il Liceo classico e linguistico Marco Tullio Cicerone ha provato a farsi sentire insieme ad altre scuole dei Castelli proponendo contro questa politica di continui tagli all'istruzione alla sanità, di sperpero del denaro pubblico, un'occupazione alternativa e, finalmente, ci è riuscito.


Noi studenti del Liceo Cicerone abbiamo riposto un'ultima speranza in questo atto cercando di farci sentire una volta per tutte dal governo italiano.
La mattina del 4 dicembre verso le ore 6.00, dopo aver svolto un sondaggio secondo il quale più della metà della scuola era favorevole a questa forma di protesta, una cinquantina di studenti si sono recati e barricati a scuola dando vita ad una vera e propria occupazione "alternativa" (così definita da una ragazza da noi intervistata). 
Ma perchè questo appellativo?
A noi piace definirla in questo modo perchè abbiamo creato un'autogestione dentro l'occupazione. Infatti un'assemblea si è riunita durante l'occupazione e tutti insieme hanno deciso di creare corsi, cineforum e progetti da fare durante il tempo trascorso nella scuola.
Ogni studente era occupato a fare qualcosa: c'era chi leggeva poesie, c'era chi dipingeva le ringhiere, c'era chi scartavetrava i muri e c'era anche chi proponeva film e cercava in tutti i modi di far partire e funzionare il videoproiettore. 

Nei giorni a seguire il numero degli occupanti è salito a 220 studenti tra favorevoli e non a questa forma di protesta. Durante uno dei giorni d'occupazione è emerso che molti studenti che avevano votato contro l'occupazione, si sono comunque recati a scuola a sostenere i compagni e ad aiutarli a cambiare la nostra scuola e fare una vera e propria autogestione dentro l'occupazione.
Noi Ciceroniani occupanti consideriamo questo come un mezzo di protesta più visibile e forte, anche se illegale. Ogni singolo studente ha riflettuto sui problemi esistenti prima di prendere la propria decisione. I problemi sono molteplici e ve ne sono alcuni che valgono per tutte le scuole. Un problema comune è quello dei continui tagli che il governo fa alla scuola penalizzandola. Togliendo fondi alla scuola, essa non può continuare. Ogni scuola ha bisogno di laboratori, strumenti di studio e servizi, ma senza un fondo non è possibile avere e realizzare nulla. La protesta riguarda anche il futuro lavorativo di noi studenti che è messo a rischio da una classe dirigente distratta e disattenta alla nostra battaglia: così la ribellione investe anche la precarietà, la disoccupazione e gli stage non pagati. Il nostro futuro è anche messo a rischio dai tagli che questa classe fa alle università non dando così a molti studenti la possibilità di laurearsi e di frequentare le varie facoltà aumentando inoltre, la tassa di pagamento mettendo in difficoltà molte famiglie che a fatica riescono a mandare i propri figli all'università. Così facendo l'università italiana avrà molti meno iscritti e ci sarà un grande calo di laureati.
In molteplici slogan è presente la parola "futuro" che noi ragazzi leggiamo con grande incertezza. L'incertezza data dai numeri della disoccupazione giovanile che in appena dieci anni è quasi raddoppiata, gli studenti chiedono alle istituzioni anche borse di studio universitarie per tutti coloro che ne abbiano diritto  -  e non solo per il 66%  -  affitti meno cari per gli studenti fuorisede e l'abolizione del cosiddetto accesso programmato: il numero chiuso. Ma anche una politica che limiti le spese per i libri di testo alla scuola superiore, dove i primi due anni sono ormai obbligatori, e più fondi per gli istituti scolastici, balzando dal 23 al 41,2%.
Ma purtroppo i problemi non finiscono qui. Molti problemi dentro la nostra scuola ci hanno spinto ancor di più ad occupare: muri a pezzi, fili elettrici penzolanti, sedie rotte, finestre non sicure, mattonelle sul pavimento rialzate e rotte, e un problema di cui siamo venuti a conoscenza da poco è l'allarme antincendio attivato quando la scuola è vuota e disattivato quando la scuola è piena di studenti. La nostra palestra inoltre è stata inagibile per mesi e mesi a causa di delle finestre rotte e noi Ciceroniani abbiamo detto finalmente: basta.
Basta a stare tra fili elettrici penzolanti, laboratori inesistenti e inutili per il poco e inesistente materiale, basta anche a banchi rotti, finestre non sicure, rotte e polvere dappertutto.  Vogliamo una scuola nuova, una scuola sicura, senza problemi. Dobbiamo stare bene nella nostra seconda casa e noi studenti non stiamo affatto bene. 
      "Difendere i propri diritti non è una perdita di tempo." 
Questo è il nostro slogan e lo porteremo avanti finchè avremo forza e voce, perchè noi non ci arrendiamo e non ci arrenderemo. 


Veronica Da Dalt

giovedì 26 dicembre 2013

C'è sempre il sole a Philadelphia - Come riflettere attraverso venti minuti di pura comicità

Quante volte non abbiamo compreso dove sia il limite per passare dal rispetto al moralismo, al perbenismo, o al contrario dalla battuta all’insulto? Tre ragazzi, attori più o meno affermati, ma soprattutto meno, nel 2005 hanno colto nel segno e hanno realizzato con una spesa pari a 85 dollari l’episodio pilota di quella che sarebbe diventata la serie più dissacrante di tutti i tempi. Questi tre ragazzi, scrittori e co-produttori esecutivi della serie, si chiamano Charlie Day, Glenn Howerton e Rob McElhenney e insieme a Kaitlin Olson e al ben più noto Danny De Vito, aggiuntosi alla squadra a partire dalla seconda stagione, interpretano i proprietari e i lavoratori del Paddy’s Pub di Philadelphia nella serie intitolata C’è sempre il sole a Philadelphia (titolo originale: It’s always sunny in Philadelphia). Charlie, Dennis, Mac, Deandra, detta Dee, e Frank, i protagonisti, rappresentano la vera lower class americana, che nel nostro Belpaese ha trovato molto terreno fertile. Proprietari, tranne Deandra, esclusa in quanto donna, di una bettola nella periferia di una città di medio-alta grandezza, simbolo di come gli avvenimenti raccontati possano accadere in qualsiasi antro del mondo occidentale, non riescono ad arrivare a fine mese con i soli introiti della locanda e non si preoccupano di rimboccarsi le maniche e di rimettere in sesto il bar, ma cercano di guadagnare soldi per vie sempre al confine tra il legale e l’illegale, spesso anche aldilà di questo limite. Unica eccezione è Frank, che per cinquant’anni ha accumulato denaro su denaro con mezzi illeciti o, quantomeno discutibili, ma che decide di unirsi alla gang (così viene definito il gruppo all’interno della serie) e di imitarne i componenti in tutto e per tutto, a partire dall’abitazione: divide infatti uno squallido monolocale con Charlie.
L’incredibile ricchezza di Frank arriva spesso, come un deus ex machina, a risolvere il nodo comico per lo spettatore, tragico per i personaggi, trascinando fuori dai guai economici la gang. Altra ancora di salvezza per la gang è Matthew “Gamba di Legno”, o, secondo l’appellativo in lingua originale, che spesso ritorna anche negli episodi in italiano, “Rickety Cricket”, prete, laureato in teologia, convinto da Deandra, di cui è sempre stato innamorato, a lasciare il sacerdozio per lei, ma da lì sprofonda in una spirale di disperazione, scendendo di un gradino ogni volta che incontra la gang: i cinque ragazzi non si fanno scrupoli nello scaricare su di lui tutti i compiti ingiuriosi o i problemi conseguenti ai loro colpi di genio.
Ogni episodio inizia con l’indicazione dell’ambientazione temporale (ora e giorno della settimana) di quanto sta per accadere e sono orari spesso non rotondi, ancora una volta simbolo di come quello che si sta per vedere sia la normalità nelle periferie delle città dell’emisfero occidentale. Da qui segue una scenetta che cala subito lo spettatore nell’atmosfera della serie, in quanto troviamo spesso i ragazzi a discutere, consciamente o inconsciamente, di temi scottanti della società di oggi, come neonazismo, aborto, matrimoni gay, e tanto altro, e a tirare fuori dalle loro menti il meglio di quello che il popolo di istruzione medio-bassa può pensare in merito. Si arriva quindi ad una sentenza che spiazza tutti i personaggi, fuorché l’autore della stessa, e pubblico. Dal seguente silenzio attonito parte la sigla, vera e propria denuncia alla televisione concepita come fascio di programmi ideati da benpensanti per un pubblico di altrettanto benpensanti. In un’atmosfera da operetta con tanto di sinfonia classicheggiante, sfilano i luoghi turistici di Philadelphia corredati dai titoli di testa scritti nel corsivo dei biglietti da visita. Insomma, dietro un velo di musica classica e di riccioli rococò, che il pubblico medio ama guardare c’è il mondo vero costituito da esseri come Dennis, Charlie, Mac, Frank e Deandra e da situazioni come quelle che vivono e che rivelano la bassezza economica ed etica delle realtà nascoste di città vivibili e ricche.
Naturalmente qui in Italia, la serie ha provato a prendere piede, ma è stata disertata da emittenti più importanti e dal pubblico stesso, più avvezzo a vedere come brillanti avvocatesse scoprono il vero assassino di un complicato caso, o un simpatico prete dà la mano ai Carabinieri, o amici e, più spesso, medici si rincorrono in trame e sottotrame talmente complicate da far invidia a Menandro e anche sulla rete le puntate sono pressoché impossibili da trovare. Dobbiamo capire che giocare sui luoghi comuni, a patto che si rimanga sulla soglia dello scherzo, ci fa allontanare dal razzismo, ci fa capire quale sia la vera realtà che si nasconde dietro al velo di ipocrisia, falsa felicità e paillettes che le serie tv, anche in questi tempi di crisi, non rinunciano a sbatterci in faccia, consapevoli del fatto che rifugiandosi nelle loro storie a lieto fine, condite da battute politically correct il pubblico riesca a dimenticarsi di come è la realtà che vive tutti i giorni. Insomma, questa serie con la leggerezza di un programma comico ci cala nei vicoli del quartiere di periferia che vediamo come tanto lontano e che invece è a soli due incroci da noi. Facendoci ridere (non ha nulla del talk show che tra politici ed economisti in sala trasmette servizi di imprenditori disperati in piazza), questa serie ci fa riflettere, ci fa comprendere che non c’è sempre il sole a Philadelphia, a Roma, a Frascati.


 Ludovico Oddi

martedì 17 dicembre 2013

Torneo di calcetto 2013-2014: Cronaca calcistica del 17/12/13

Signori miei, il mio è un lavoro duro. Ma qualcuno lo deve pur fare, e quel qualcuno SONO IO!
La fame mi attanaglia lo stomaco, il sole mi acceca e l’emicrania mi sta segando la testa, ma io, imperterrito ed imperturbato, non mi faccio sottomettere e proseguo nella mia professione di cronista sportivo. Sono veramente stoico. Così come sono stoici i giocatori della partita di oggi:- Sparagna, Rocchi, Giampietro, Corrado, Vincenzi- Pellegrini, Ranaldi, Magretti, Forti, Moro
Per rendere questa cronacha più originale, chiamerò per tutto il testo la palla con il nome di “pluffa”. D’altronde siamo tutti cresciuti con Harry Potter…
Sparagna è vestito con dei calzoncini verdi fluorescenti. Non ho capito se si voleva vestire come Calderoli o se voleva ottenere un impiego come insegna al neon…La pluffa viene liberata e inizia la partita.
I giocatori del Major Rally provano subito a segnare, ma Forti riesce a parare. Il problema è che lo fa con il naso, cosa che lo intontisce per qualche secondo. Tempo sufficiente per permettere a Giampietro di segnare. La situazione è di 1-0.
Sparagna corre dietro alla pluffa, ma inciampa e comincia a gattonare per tutto il campo. Dopo essersi rialzato, prova a segnare, ma manca la porta per un millimetro. Non sto esagerando: ho controllato personalmente. Un millimetro. Dopo di lui, ci prova anche Vincenzi, ma prende in pieno la traversa. Il momento di gloria è di Moro, che elude le difese di Rocchi, e riesce a segnare. La situazione è di 1-1.Anche Ranaldi, assistito da Magretti, prova a segnare, ma fallisce. Pellegrini, dal canto suo, tenta di fare del suo meglio, ma prende in pieno la traversa. Corrado si riappropria della pluffa, ma Ranaldi lo fa inciampare (involontariamente, beninteso).Magretti è tuttaltro che contento dei fallimenti dei suoi compagni, e qui diventa UNA BESTIA! Tira e segna. Portando la situazione a 2-1.
Pellegrini, soddisfatto del successo, tira la pluffa in testa a Giampietro. E lui non fa una piega. Non fate domande, vi prego.Rocchi comincia a correre dietro alla pluffa, ma si ferma improvvisamente, vittima probabilmente di un colpo della strega. Bello, guarda che la festa più vicina è il Natale, mica l’Epifania…Superato il dolore alla schiena, Rocchi riesce a segnare. La situazione è di 2-2.
Magretti prova a colpire la pluffa, ma la manca a tira un forte calcio all’aria. Ecco perché mi fischiavano le orecchie. Rocchi prova a segnare, ma prende in pieno il palo. Tuttavia la pluffa riesce comunque ad entrare in porta. La situazione è di 3-2.Anche Sparagna prova a segnare, ma perde una scarpa, ed è Magretti, approfittando della distruzione dell’avversario, a segnare, facendo tornare la situazione in parità, 3-3.
Anche Moro prova a segnare, ma tira (male) e, disperato, urla (male). Approfittando del fatto che Moro si è messo ad insultare tutti i santi d’Irlanda, Vincenzi si appropria della pluffa e segna. La situazione è di 4-3. Rocchi sorprende tutti (in particolare il sottoscritto) e compie di nuovo lo stesso miracolo compiuto prima: manda la pluffa in porta dopo aver colpito il palo. La situazione è di 5-3.Il Major Rally si accanisce sulla porta avversaria e Ranaldi riesce a parare con un gioco di piedi degno di Fred Astaire, ma alla fine Vincenzi riesce ad eludere le sue difese. Cazzo, che sfiga. La situazione è di 6-3.
Dopo pochi minuti di avanti e indietro da parte della pluffa, finisce il primo tempo. E c’è chi vuole subito far sentire la sua voce.“Abbiamo visto lungo a prendere Vincenzi.” (Sparagna)“Dedico i 3 gol a Giulia Adami, che mi è venuta ad assistere dicendo che segnavo.” (Rocchi)
La partita riprende, ma riprende in modo veramente monotono. Per secondi che mi sono parsi INTERMINABILI, la pluffa non fa che andare avanti e indietro per il campo. Sparagna afferma che questa è una tattica per mantenere così il risultato della sua squadra. Meno male che il nostro Lord Crasto mi ha abbassato il livello della noia offrendomi una fetta di pizza coi funghi.
Sparagna prova a segnare, ma Moro para con un colpo di tacco. Moro fa il tragico errore di gioire prima del tempo, e Sparagna, approfittando del fatto che Moro si è allontanato dalla porta, segna. La situazione è di 7-3.Moro non sopporta l’oltraggio subito, si incazza come una iena, e segna. E segna solo perché la porta avversaria era vuota. La situazione è di 7-4.Vincenzi, una volta che la pluffa è tornata in campo, tira da una metà del campo, e la pluffa finisce proprio nell’altra metà del campo, per l’esattezza DRITTA DRITTA IN PORTA! La situazione è di 8-4.Rocchi si raccomanda con i suoi compagni di squadra di marcare Magretti. Ma, ahimé, nessuno gli dà retta, e Magretti riesce a segnare. La situazione è di 8-5.
Assistito da Corrado, Giampietro prova a segnare, ma non ce la fa. Anche Moro prova a segnare, e anche lui fallisce, ostentando tutta la sua disperazione con un “PORCA TROIA!!!” che si è sentito persino a Firenze (ve lo dico perché questo pomeriggio mi ha telefonato mio nonno dicendomi di aver sentito mentre pranzava un “PORCA TROIA!!!” venire dritto dal sud).Moro si arrabbia, e pure tanto. Questo non giustifica però lo sgambetto che fa a Corrado. Questi lo rimprovera molto rudemente. E ha ragione: non si fanno gli sgambetti.Il narcisista Pellegrini ci riprova, e stavolta riesce a segnare. La situazione è di 8-6.La pluffa torna in campo, ma colpisce Vincenzi dritto dritto sulla nuca, recidendogli l’ipotalamo (come minimo). Giampietro dalla metà del campo riesce CLAMOROSAMENTE a segnare! MITICO! (cit. Homer Simpson). La situazione è di 9-6.
Sparagna prova a segnare con una mezza rovesciata, ma il sole gli impedisce di vedere la pluffa, e la liscia che è una bellezza. La pluffa è vicino alla porta di Moro, e questi resta vittima di uno scontro frontale tra Rocchi e Magretti. Manco a Coney Island si vedono degli scontri simili. Moro, vittima dello scontro, è sostituito in porta da Forti. Sparagna corre incontro al nuovo portiere e gli urla in faccia. Credo che Forti abbia visto maschere di Halloween più spaventose…Pellegrini tira forte, ma forte forte forte. Tanto forte che non riesce a segnare. Non è una lezione difficile da imparare, e infatti il nostro narcisista la impara. Tira più piano e segna. La situazione è di 9-7.
Moro si avvinghia a Vincenzi: fallo! Sparagna è incaricato di fare un calcio di rigore: lo fa, ma sbaglia. E sbaglia pure male…Il vero successo è infatti di Rocchi, che, con un assist di Sparagna, riesce a segnare.E la situazione finisce così: 10-7.E anche questa partita è finita. E ci sono sempre delle dichiarazioni da registrare:“Tremino Giammarioli e Taraborelli… Stiamo arrivando!” (Sparagna)“Ci dessero a tavolino anche la prossima.” (Rocchi)
Anche oggi ho fatto il mio lavoro, e il Maestro se ne torna a casa, soddisfatto e felice. Che sport. Uno sport che dà soddisfazioni anche a chi non lo pratica. Devi essere bravo per giocare a calcio: il calcio è uno sport di corpo. Poi se perdi le parti del corpo sono cazzi tuoi.Alla prossima! 



Alessio Caprara

martedì 10 dicembre 2013

"Il Cicerone c'è!" Occupazione 4-8/12/13

6/12/2013
Terzo giorno di un'occupazione che al Cicerone non si vedeva da dieci anni.
Le motivazioni purtroppo sono sempre quelle: l'ingiustizia di una legge di stabilità che troppo ha tolto per poter ridare in così minima parte, la continua mortificazione e penalizzazione di una scuola pubblica che del tutto pubblica quasi non è più e soprattutto i continui tagli a quelle università che saranno il futuro di molti di noi.
Non è la rassegnazione per un futuro sempre più spesso compromesso però, ciò che si nota entrando dalle scale antincendio del secondo piano del liceo classico frascatano.
L'organizzazione sta progredendo giorno dopo giorno: l'“occupoint” all'ingresso ed il servizio d'entrata, i volenterosi ragazzi del servizio d'ordine dotati di cartellino, le accurate piante dell'edificio che forniscono tutte le dovute indicazioni anche se sappiamo bene quanto difficile sia perdersi all'interno della nostra scuola a misura di studente, il guardaroba e la dispensa ed i cartelli alle entrate delle aule che contrassegnano i corsi contribuiscono a dimostrare l'accuratezza dell'allestimento di un'autogestione completamente ciceroniana.
C'è chi viene e chi va, quelli che frequentano corsi la mattina e quelli che invece restano per rassettare il pomeriggio. Ci sono i temerari che dormono nell'edificio e quelli che, pronti, tornano a scuola ogni mattina anche solo per dare una mano.
Molti vecchi ciceroniani tornano a vedere come procede, con un po' di nostalgia nei confronti dei tempi andati o più semplicemente orgogliosi dell'occupazione intelligente che il liceo sta riuscendo a portare avanti.
Le critiche non mancano ma si va avanti, migliorandosi con quelle costruttive ed ignorando quelle gratuite.
Affrontando i problemi si cresce insieme, come stiamo facendo noi.
In questi giorni persone che non si erano mai parlate prima hanno avuto modo di farlo: nessuna differenza fra i “grandi” del triennio, i “piccoli” del biennio, i classicisti e i ragazzi del linguistico.
Ci si aiuta come si può e si sta insieme come fratelli e sorelle, a detta dei nostri invidiabili rappresentanti. Chi ha bisogno di una mano nel verniciare trova subito dei volenterosi, lo stesso per fare le pulizie e se cercate qualcosa non esitate a chiedere ad uno degli addetti all'ordine: si farà in quattro pur avendo altro da fare!
Per usare parole che ho sentito dire oggi, il Cicerone sta diventando una collettività unita e coesa che collabora per rendere al meglio in una situazione che di semplice ha davvero poco.
Un riconoscimento ad ognuno di noi per quello che abbiamo fatto in questi tre giorni e per quello che sono certa faremo anche nei prossimi.
Il Cicerone c'è ed è più forte che mai perché è a tutti gli effetti una grande famiglia!



Claudia Cesarini 

  



  

giovedì 28 novembre 2013

Le parole del sentimento - Maratona dello "Zibaldone" di Leopardi

Martedì 26 novembre, presso l’aula 1 dell’edificio di Lettere, si è svolta la maratona di lettura dello "Zibaldone" di Giacomo Leopardi, in collaborazione con la Casa delle letterature ed in occasione della recente pubblicazione della prima edizione integrale dell'opera in lingua inglese a cura di Michael Caesar e Franco D’Intino (New York, Farrar Straus & Giroux; London, Penguin Classics, 2013). 
Dopo gli accoglienti e calorosi saluti dei professori Federico Masini e Roberto Nicolai, sono stati letti alcuni pensieri, sia da docenti che da studenti (fra i quali distinguiamo due alunne del Cicerone!).
Si è passati dalla riflessione su temi profondi come l'infelicità, la noia, la malinconia, l'illusione, alla commozione nell'ascoltare parole dolci, vaghe, tristi, nostalgiche, per poi sorridere, sospirare, capire. 
Un uragano di emozioni ha travolto l'aula. Un'aula in cui, per qualche ora, tutti, studenti, docenti, giovani, adulti, donne, uomini, tutti erano uguali, sintonizzati sul pensiero di un poeta dall'animo frustrato e con un vuoto incolmabile nel cuore, che pur essendo vissuto secoli fa, riesce ancora a farci emozionare. 
Un poeta che nel contempo riesce ad essere per noi lontano e vicino. Quante volte ci è capitato di non riuscire ad esprimere le nostre emozioni? Quante volte le parole ci sono sembrate vuote?
Ebbene, Leopardi ci è riuscito, ha preso quelle parole e le ha riempite con la sua anima, ha preso quelle parole e le ha rese emozioni.

Cristina Ionne

Torneo di calcetto 2013-2014: Cronaca calcistica del 28/11/13

Tanti auguri a me, tanti auguri a me…
Poco importa che oggi è il mio compleanno (compleanno anche importante, dal momento che compio 18 anni), il telecronista del Cicerone È SEMPRE AL LAVORO!

Nonostante il cielo coperto dalle nubi, le nostre squadre si sono sbattute di sopra e di sotto per dare il meglio di sé. Le squadre erano composte da:
- Taraborelli, Sciarra, Fusco, Corrado, Camerini
- Pietrangeli, Bacci, Amoroso, Rocca, Migliorelli (all’inizio sostituito da Pellegrini)

Squadre agguerrite, non c’è che dire.
Ogni gol eseguito dalle squadre, viste le circostanze, è stato dedicato solo ed esclusivamente al sottoscritto, in occasione del suo raggiungimento della maggiore età.
Per ringraziare ho offerto cioccolatini a tutti.

Il primo a prendere la palla è Taraborelli, che “sguiscia come un’anguilla” (se mi consentite il paragone) tra tutti i giocatori e prova a segnare, ma Pietrangeli lo blocca proprio alla fine. Questi, una volta impadronitosi della palla si fa avanti a suon di ginocchiate e prova a segnare, ma Taraborelli lo raggiunge, gli fotte la palla e prova a segnare, ma stavolta è Bacci a bloccare il nostro Mister “Occhi limpidi”.
Pellegrini si dimostra un bravo portiere, e riesce a parare tutti i titi di Taraborelli e Fusco.

La palla torna in campo, Pietrangeli prova a raggiungerla, ma, mentre la inseguiva, sembrava stesse ballando il tip-tap. Non mi sembra il luogo, ciccio…
Dal momento che Pietrangeli non è molto veloce, Rocca decide di passare all’azione: il pallone se lo prende lui. Ma forse lui è stato un po’ troppo veloce e scivola in avanti atterrando sull’erba (finta) di chiappe. Bacci sembra essere confuso: non sa dov’è finita la palla, non sa chi deve marcare, non sa proprio un cazzo. La palla finisce tra i piedi di Corrado, che prova a segnare, ma Pellegrini non se ne sta con il pirla in mano, e riesce a parare.
Inutile che festeggi, Pellegrini: appena il portiere biondo si distrae, Corrado ci ritenta, e stavolta riesce a segnare (con un gol da fuori, per giunta)! La situazione è di 1-0.

Migliorelli arriva in campo, con un notevole ritardo, e prende il posto di Pellegrini.
La palla torna in campo, e Camerini prova ad acchiapparla, ma scivola in avanti e si spacca tutti gli incisivi. Sembra che abbiamo cosparso del burro sul campo…
Camerini si rialza e lotta contro Rocca per il possesso della palla. E meno male che avevo detto niente colpi bassi. Risultato: Camerini riesce a prendere la palla, ma, in preda ad un colpo di sonno, si fa rubare da sotto il naso l’ambìto pallone dallo stesso Rocca.
Taraborelli, rapido come un bradipo sul ghiaccio, riesce a riprendere il pallone e prova a segnare. Il pallone, però, supera di poco la traversa. Niente punto, peccato.

Il pallone viene rispedito in campo e Sciarra lo blocca con un colpo di culo. Non sto dicendo che è stato fortunato: sto dicendo che ha bloccato il pallone proprio con i glutei. Insolito ma efficace.
Taraborelli recupera il pallone e stavolta riesce a segnare. In preda ad un impeto di gioia, corre fuori dal campo per raggiungere il sottoscritto ed abbracciarlo. Che dire? La gente mi ama. La situazione è di 2-0.

Corrado corre per tutto il campo. Nessuno riesce a fermarlo, ma Rocca gli frega la palla. Il problema è che il povero Rocca (colpito da un ictus cerebrale, direi) non sa più che fare, e Camerini gli soffia la palla da sotto gli occhi. Camerini corre verso la porta, ma Bacci, nel disperato tentativo di fermarlo, lo prende sottobraccio, e il pallone scivola fuori campo.
Pietrangeli, vedendo la sua porta in pericolo, riesce a parare la palla con un colpo di intuito (io dico che è stato un colpo di falangi, ma Oddi insisteva…) in extremis.

Bacci e Taraborelli provano a deviare il tiro di Pietrangeli in loro favore con un tiro di testa, ma a momenti si dànno una craniata che apriti cielo…
La palla torna verso la porta di Pietrangeli, ma Amoroso riesce a proteggerla meglio che può. Camerini elude le difese avversarie e tira, ma Pietrangeli riesce a parare. Anche Taraborelli prova a segnare, ma Pietrangeli riesce ancora nel suo lavoro.

Taraborelli prova a rifarsi emulando Totti con il suo celeberrimo cucchiaio, ma il tiro si dimostra inefficiente. Agghiacciante! La palla è vicina alla porta, ma non riesce ad entrare dopo che Pietrangeli e Camerini si scontrano frontalmente.
La palla torna in campo e Corrado la insegue correndo in punta di piedi (Boh?!). La palla finisce tra i piedi di Fusco, che tira. Il tiro è, però, troppo debole, quindi niente gol.
Sciarra tira un calcio fortissimo alla palla che per poco non ammazza il nostro povero Professore…
Bacci prova a segnare, ma l’unica cosa che riesce a colpire è il palo destro della porta avversaria. Che sfiga, signori miei.
Corrado non riesce a segnare e si accascia al suolo insieme a Rocca. Chissà che volevano fare quei due… XD
Anche Bacci finisce per terra: pare gli abbiano sparato un colpo di fucile al polpaccio da come si è abbattuto.
Pietrangeli ci mette del suo e, cosa a dir poco imprevista, salta il pallone. A questo punto me lo chiedo: PERCHÉ?
Fusco si pavoneggia con uno splendido colpo di tacco (pare che “colpo di tallone” non andava bene). Camerini, adesso in porta, para un tiro nemico inginocchiandosi. Complimenti, vuoi un applauso? Non te lo faccio, perché Amoroso riesce ad eludere le tue difese e segna SENZA CHE TU TE NE SIA NEANCHE ACCORTO! CL-AMOROSO! La situazione è di 2-1.

Il Professore segna la fine del primo tempo.
Stavolta, invece di raccogliere interviste, ho offerto cioccolatini a tutti. È pur sempre il mio compleanno.

Comincia il secondo tempo, e comincia con una vera mischia tra giocatori. Ve lo dico subito: la mischia tra giocatori non porta da nessuna parte.
Rocca non riesce a segnare e si giustifica dicendo: “Ho i piedi storti”.
Camerini fa uno sbaglio colossale: non riesce a segnare A PORTA VUOTA! Ma dove li hanno presi questi qui? Taraborelli capisce però che la situazione è definitivamente a loro vantaggio: “Hanno chiuso il campo, andiamo via!”

Un’entità maligna si impossessa di nuovo della palla e tenta di lesionare il sottoscritto e il mio amico Oddi. E come se non bastasse il cielo si riempie di gabbiani: HITCHCOCK!!!
Forse non mi dovevo distrarre: così non mi perdevo il grande gol di Corrado. La situazione è di 3-1.

Pare che la squadra avversaria non abbia capito cosa fare: Pietrangeli si mette a dare lezioni di aerobica, Bacci fa una capriola e Sciarra mi chiede di lanciargli un cioccolatino.
Rocca tira più e più volte, ma alla fine si mette le mani tra i capelli: non ce la può fare…
Alla fine Corrado, per dimostrare la sua “superiorità”, salta a ridosso di Bacci e Sciarra. Vai a sapere perché…

Il grande Taraborelli dà di nuovo il meglio di sé e segna. La situazione è di 4-1.
Dopo pochi secondi anche Fusco segna! Rocca non è proprio riuscito a vedere la palla che entrava in porta. La situazione è di 5-1.
Taraborelli, non contento, segna di nuovo! La situazione è di 6-1.
Andateci piano ragazzi, non posso scrivere così velocemente: fa un freddo cane e mi si sono intrizzite le dita.

La palla ritorna verso la porta di Rocca, ma questi riesce a parare con un vero e proprio colpo di natiche buttandosi a peso morto per terra. Si sarà pure rotto un po’ i coglioni o no?
Nel susseguirsi di tiri e sgambetti, Taraborelli si trova praticamente DENTRO la porta avversaria, eppure riesce a non segnare anche da lì. Che figura di merda…
Ma il nostro giocatore riesce a riscattarsi e, dopo molte peripezie, segna di nuovo, portando la situazione a 7-1.

Taraborelli prova a fare il bis, ma Amoroso blocca la palla con una mano come aveva fatto Keanu Reeves con i proiettili in “Matrix”. Bravo.
Rocca prova a riprendere il pallone, ma non si accorge che anche Sciarra ci sta provando e per poco non lo decapita con un calcio.
Riecco il mio tormentone: il calcio è uno sport di corpo. Poi se perdi le parti del corpo sono cazzi tuoi.

Sciarra ci prova di nuovo, ma tira un calcio decisamente troppo forte… che la palla va a finire dritta dritta in chiesa da Mastella. Beh, il campanile di quella chiesa mi ricorda il logo dell’UDEUR…
Dopo aver recuperato il pallone, e dopo aver subìto un’invasione di campo da parte di Oddi e Pellegrini, c’è una vera e propria mischia furiosa tra giocatori. Un casino che non vi dico…

Bacci recupera il pallone, si fa avanti per tutto il campo e prova a segnare. Fusco, però, para il tiro con la schiena e Bacci si dispera. Che schifo di cantilena, non fa nemmeno rima.
Pietrangeli, la saracinesca dello Scarsenal, riesce a movimentare un po’ la situazione e riesce, alla fine, a segnare. La situazione è di 7-2. Questo lo chiama il gol dell’anno e mi urla “Auguri, Maestro!” Che tesoro…
Mancano pochi secondi alla fine della partita, ma Camerini decide di mettere anche lui la sua firma, e riesce a segnare proprio sotto la porta avversaria. La situazione finisce così, 8-2.

Che macello, ragazzi. Sarà che sono su di giri per aver compiuto gli anni, ma la cosa mi ha veramente sconquassato…
Anche stavolta mi metto a raccogliere interviste:
“Gli abbiamo fatto il culo!” (Sciarra)
“Ci hanno fatto il culo!” (Pietrangeli)
“Questo è un avvertimento per Giammarioli e Rocchi” (Taraborelli)
“Sono la punta di diamante della squadra!” (Camerini)

Alla fine, entrambe le squadre mi hanno salutato con un clamoroso “AUGURI, MAESTRO!”
Che bello. Una vera soddisfazione. E ci ho messo solo 5 anni per meritarmi tutta questa stima.
Anche stavolta ho fatto il mio lavoro, ma ci sono altre partite da commentare, quindi ci vediamo alla prossima. 


Alessio Caprara

Torneo di calcetto 2013-2014: Cronaca calcistica del 19/11/13

Cronaca calcistica del 19-11-2013

Ditemi la verità: dove lo trovate uno che vi scrive così bene le cronache calcistiche?
… Va bene, smettetela di elencare nomi e leggete qui.

Anche quest’oggi mi sono dato da fare, nonostante le previsioni del tempo avessero più volte minacciato rovesci temporaleschi (e difatto ci sono stati…).
E anche oggi abbiamo avuto squadre coi controcoglioni, agguerrite come i soldati spartani alle Termopili. Roba che lo stesso Leonida, vedendoli, abbia detto “Ok, questa non è Sparta: quella loro è Sparta”.
Ma dove le trovo?

Le squadre che oggi hanno giocato il DERBY DEL SECOLO erano composte da:
- Oddi, Bertozzi, Pietrangeli, Inneo, Corrado
- Bucciarelli, Pisciarelli, La Stella, Borlimi, Ferretti, Refrigeri (col freddo che faceva non se ne sentiva il bisogno…)

I giocatori Inneo e Bertozzi sono giunti con qualche minuto di ritardo a causa di problemi legati al traffico. Il giocatore Bertozzi, vestito da Charlie Brown, ha dichiarato prima di iniziare: “Se volete, iniziate: io me sto a piscià sotto…”
Che finezza.

Nonostante il ritardo, la partita comincia proprio coi fiocchi. La Stella e Borlimi si appropriano subito del pallone e dribblano per qualche metro, ma Corrado recupera subito la palla e riesce subito a segnare eludendo le difese di Ferretti. Incredibile: nel giro del primo minuto abbiamo subito un gol. La situazione è di 1-0.

La palla viene recuperata da Pisciarelli, il quale prova a segnare per vendicarsi del gol subìto, ma Bertozzi lo marca, e lo marca pure bene, tant’è che il povero Pisciarelli non riesce a segnare.
Pietrangeli chiarisce subito a tutti perché viene chiamato “la serranda dello Scarsenal” riuscendo a parare all’ultimo millisecondo una serie di “colpi” nemici. D’altro canto questo è il compito dei portieri.

Nel tentativo di recuperare il pallone, Corrado prova ad eseguire un tiro di testa, ma non riesce nemmeno a sfiorare quell’ammasso di cuoio. In compenso deve aver eseguito uno splendido esercizio di aerobica. La palla va fuori e spetta a Pietrangeli rimetterla in campo, e lo fa con un tiro veramente alto. Mi chiedo se abbia abbattuto qualche volatile…
A peggiorare le cose, Pisciarelli prova ad eliminare il sottoscritto con un tiro degno di un campione; anche se non credo che i campioni ammazzino i giornalisti.
La palla torna in campo e se la contendono Bertozzi e La Stella: una vera lotta tra titani, se mi consentite l’espressione…
Refrigeri prova a sua volta a farsi notare tirando il pallone verso la porta avversaria, ma invece di centrare la porta, centra gli attributi di Bertozzi. Immagino che ora qualcuno lo assumerà come voce bianca.

Anche stavolta la palla viene usata come proiettile per eliminare il vostro caro cronista, ma Borlimi mi salva da morte certa con un colpo di ginocchio.
La Stella prova a segnare, ma, marcato da Oddi, non riesce neanche a prendere bene la mira.
Ferretti, dal canto suo, riesce a parare il tiro di Oddi. Refrigeri prova di nuovo a segnare, ma Bertozzi, memore del torto subìto dai propri amici di Maria, e preso da un impeto di ira, lo blocca.

La Stella prova a segnare, ma prende la traversa della porta protetta da Pietrangeli. Corbezzoli, che sfiga. La palla decide di non farsi prendere: viene contesa da La Stella, Corrado e Bucciarelli, ma nessuno riesce a prenderla.
Una volta eliminato il sapone dalla superficie della palla, Corrado stupisce il sottoscritto con un potentissimo colpo di petto che manda la palla dall’altra parte del campo. La Stella comincia a correre dietro il pallone per acchiapparlo, ma lo fa in modo così scoordinato… Mamma mia, come corre male.
Oddi corre a più non posso per stare dietro al pallone, e sfiata così tanto che deve aver sputato fuori un polmone dalla fatica.
Bucciarelli prova a segnare, ma manca completamente la mira. Nulla da fare, Buccia…
Borlimi è incaricato di far tornare la palla in campo, e la lancia… direi all’Uomo Invisibile. Niente da fare, ogni tanto l’Uomo Invisibile si fa rivedere (  ) in campo.
Bucciarelli, Oddi e La Stella si contendono il pallone: il classico triello alla “Il buono, il brutto e il cattivo”.
Corrado tira un colpo così forte al pallone che lo manda dritto dritto in chiesa…
“Evviva il parroco!” (Prof. Giovannotti)

Ora che il pallone non è più in possesso di Bergoglio, essa diventa il bersaglio di Bucciarelli, il quale la insegue per tutto il campo come se fosse un sacco pieno di soldi… o pieno di figa? Ditemelo voi.
Ferretti acchiappa il pallone prima che riesca ad entrare in porta, e con un calcio bello forte lo manda fuori dal campo, ma proprio fuori, dritto nel cortile dell’edificio adiacente al campo. E mo’ sono cazzi…
Bertozzi prova a rimediare portando un altro pallone che teneva nella sua NaziPanda, ma è talmente sgonfio da sembrare una scamorza tenuta per quattro mesi fuori dal frigorifero (cazzo, che schifo!).
Dopo pochi minuti Ferretti risolve la situazione recuperando il pallone smarrito. Non chiedetemi cosa abbia detto o fatto…

Corrado, nel tentativo di prendere la palla, rotola: ciccio, guarda che non siamo al parco giochi.
Il sottoscritto assiste, inoltre, a uno scontro frontale tra Bertozzi e Pisciarelli. Tranquilli: non ci sono stati feriti.
Bucciarelli recupera la palla con un colpo di tallone che gli ha quasi permesso di segnare. Credo di non aver visto nulla di simile nemmeno alla finale dei mondiali del 2006…
Oddi corre, corre più rapido di Jesse Owens (è un uccello? è un missile? è Superman? No: è Oddi!) e riesce a segnare. Oddi dedica il gol eseguito al sottoscritto. La situazione è di 2-0.

Non passano pochi minuti che il Prof. fischia, annunciando così la fine del primo tempo. E già c’è una serie di dichiarazioni per me:
“Te meno, te meno” (La Stella)
“Sposerò a breve Corrado” (Pietrangeli)
“Voglio comprare Corrado a € 2,50” (Il “presidente” Bertozzi)
“Non ho capito in cosa consiste il gioco (Inneo)
Oddi balbetta qualcosa riguardo a un catenaccio…

Con l’inizio del secondo tempo, Borlimi prova subito a segnare, ma Inneo riesce a salvare la porta di Pietrangeli rispedendo la palla al mittente. Tuttavia, dopo pochi secondi, Borlimi riesce a segnare. La situazione è di 2-1.
Oddi colpisce il pallone con uno dei suoi tiri più potenti alle chiappe di Refrigeri. Non posso assicurare che questo trattamento abbia risolto il suo problema legato alle emorroidi…
Oddi recupera il pallone e prova a segnare, ma manca la porta per un miserrimo angolino.

Borlimi prova a tirare in porta, ma il pallone colpito sfiora il muso di Bertozzi. Se lo prendeva in pieno, adesso avevamo un giocatore in meno.
Bucciarelli prova a segnare per due volte, ma Corrado para tutti e due i tiri con il polpaccio (“polpaccio” s.m. termine dispregiativo per descrivere un cefalopode cattivo).
Nel tentativo di rubare il pallone, Pisciarelli fa quasi cadere Oddi.
La palla passa di ginocchio in ginocchio, ma non arriva molto lontano. E a rendere il tutto più esilarante, Oddi fa un ponticello (a che cazzo ti è servito???).

Refrigeri, furioso delle continue batoste, riesce a segnare. La situazione è di 2-2.
Pisciarelli prova ad emulare il compagno di squadra tentando sdi segnare, ma manca la porta. L’ha mancata proprio di poco…

Corrado prova a segnare, ma, con l’ausilio di uno dei pali della sua porta, Ferretti riesce a rispedire la palla al mittente e a scongiurare il pericolo.
Oddi scivola sulla palla, però riesce a proteggerla senza farla finire in mano (piede) nemica (nemico).
A un tratto il sottoscritto non può fare a meno di notare che Corrado è a terra: è stato colpito alla tibia da un calcio (il sottoscritto si scusa, ma non ha segnato chi è stato l’orribile merdaccia che ha fatto questo torto al povero Corrado). Tuttavia, Corrado si rimette subito in sesto. E io mi rimetto in settimo.
Corrado si mette in posizione da bagher, ma esegue un colpo di testa che manda la palla dall’altra parte dello stadio.
Prima di essere messo in porta al posto di Pietrangeli, Oddi esegue un bel colpo di inguine che allontana la palla dalla porta. Sarà rimasto impotente, ma la sua difesa è stata efficace. Insolita ma efficace.

A un tratto, Inneo cerca di bloccare un colpo nemico con le mani. L’errore è gravissimo e Inneo viene espulso.
Non vi immaginate il casino che c’è stato: non ho mai sentito tanta caciara in un solo momento come quella volta che sono entrato con un etto di petardi in un pollaio. Sì, mi sono proprio divertito.
A questo punto Borlimi deve eseguire un rigore, ma Oddi riesce a parare. Lo so: oltre al danno, anche la beffa.

La palla continua ad andare avanti e indietro per lo stadio. Ma “tempus fugit”, e il Professore annuncia, con il suo solito fischio, la fine della partita. È finita anche pari, quindi posso considerarmi felice: non c’è né vincitore né vinto.
E anche stavolta mi accingo a raccogliere altre interviste e/o testimonianze.
“I comunisti fanno quel cazzo che gli pare…” (Bucciarelli)
N. B. Il sottoscritto si è alterato per l’insulto alla propria fede politica, ma d’altro canto voglio un gran bene a Bucciarelli…
Bertozzi invece si è incazzato definendo la parola “comunista” un insulto. Non fatemi parlare.
“La squadra avversaria è stata veramente corretta e leale” (Bertozzi)
“Sono fiero di quello che ho fatto. Post scriptum: Buccia merda!” (Inneo)

D’accordo, ho finito la telecronaca così come ho finito la mia esaltazione del comunismo. Ricordate: nello sport non importa l’orientamento politico, ma bisogna essere leali e corretti con tutti, e oggi abbiamo avuto veramente un esempio di buono e sano sport.
Il calcio è uno sport di corpo e di cuore; poi se perdi le parti del corpo sono sempre cazzi tuoi!
Alla prossima. 


Alessio Caprara