Dopo davvero
tanto tempo ritorno su queste pagine che mi diedero uno spazio molto importante
per me e vorrei farlo con un articolo riguardante una di quelle emozioni, uno
di quegli aspetti della vita (chiamatelo come volete) che più caratterizza noi
giovani: la paura del futuro.
Le domande che ci
poniamo sono tante: cosa sarò domani? Cosa riserva il mondo per me? Dove mi
porteranno gli studi? Cosa sarà l'ambiente in cui viviamo domani?
Ognuna di esse
pone alla sua base una tremenda insicurezza sia personale che, perdonate il
termine, universale: noi, ragazzi giovani e in rampa di lancio, che avremmo la
forza di spaccare il mondo a metà, abbiamo paura che il mondo spacchi noi.
Si sta
diffondendo sempre più un'entomofobia, ma che non riguarda gli insetti, no..
quelli ormai fanno paura solo quando si va per prati a Pasquetta, ma
riguardante il mondo stesso in cui viviamo, la grande casa che ci ospita:
entomofobia è l'irrazionale paura dell'insetto, una fobia che permette ad un
innocuo invertebrato di pochi millimetri di mettere in fuga
"bestioni" di svariati centimetri e chili più grandi, come noi. Fobia
che mi sento di accostare alla nostra crescente paura del domani perchè la
nostra energia e la nostra forza sono, ora, migliaia di volte più grandi di
quelle del domani, proprio con lo stesso rapporto altezza/peso tra noi e gli
insetti.
E' proprio di
questa voglia di stazionare nel comodo presente che vorrei parlare e dire la
mia umile opinione: non dobbiamo essere sempre noi quelli che fuggono timorosi,
non dobbiamo essere noi a fuggire davanti all'insignificante formichina che ci
cammina sul piede, non dobbiamo essere noi a fuggire davanti alle nostre
prospettive: il tempo non lascia scampo a nessuno, esso continuerà a scorrere
indistintamente da come noi decidiamo di vivere.
Decideremo di
essere forti e di prendere la vita per le palle, divenendo completi padroni di
noi stessi e del nostro futuro? Il tempo continuerà a scorrere.
Decideremo di
essere timorosi e bramanti di quella tranquillità che solo gli amici, la casa,
la famiglia, le abitudini del presente sanno darci? Il tempo continuerà a
scorrere.
Qualsiasi cosa
succederà, noi continueremo a svegliarci la mattina e a dormire la sera, come
un continuo ciclo, perchè il nostro corpo ed il "nostro" tempo
continueranno a scorrere.
Siamo in continuo
divenire, non possiamo fare nulla per fermare tutto ciò, ma possiamo fare TUTTO
affinchè questo ciclo vitale quotidiano, affinchè ogni secondo non sia buttato
nell'ansia del secondo prossimo, affinchè il tempo che scorre non sia nemico ma
sia un fedele alleato in quella che sarà la nostra battaglia più grande:
vivere. E farlo come vogliamo noi che sia.
Tutti possiamo
farlo, dal più brutto (ne conosco tanti, tra cui me) al più bello, dal più
basso (sempre nella categoria minore sto) al più alto, dal più stronzo (qua no,
non mi ci ritrovo) al più buono. Tutti dovremmo farlo.
Vi parlo io, un
ragazzo tanto determinato quanto affranto da questo tempo che scorra e da
questo abbandono forzato del presente che la vita mi mette davanti: amo da
morire questa mia quotidianità in questo ambiente, il piccolo Liceo
classico-linguistico "Marco Tullio Cicerone" di Frascati, con tutta la gente che vi è
dentro, ma per questo dovrei vivere sempre in questa bella realtà non permettendo
che il naturale prosieguo della mia vita si compia? Io dico di no.
E allora tutti
quanti sentiamoci, ogni giorno, per quello che siamo: padroni di noi stessi,
del nostro presente e del nostro futuro, perchè questo futuro è il presente di
ogni domani.
Buona Pasqua a
tutti.
Andrea Pietrangeli
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