martedì 7 febbraio 2012

Oceano Mare, di Alessandro Baricco

Concedetevi un’occhiata alla copertina, bellissima; lasciate perdere le poche righe scritte sul retro che vorrebbero riassumere la storia ma che falliscono miseramente. Aprite solo il libro e lasciatevi trasportare dalle parole.
Una ragazza afflitta dalla malattia della paura, ma che vuole vivere, vivere. Un pittore che cerca di dipingere il mare e che riesce a trarne solo tele bianche. Una donna che deve guarire dalle passioni e dai desideri che l’hanno portata all’adulterio. Un professore alla ricerca dei limiti del mondo. Dei bambini dalle eccezionali capacità, brillanti ed accattivanti, saggi persino. Un uomo perduto, forse, ma determinato. Più di un uomo perduto, anzi. Ed una locanda, una locanda proprio davanti al mare. All’Oceano Mare. Quel mare che ammalia e distrugge, che è possente e affascinante padrone, un mare la cui forza è irresistibile, un mare che è malattia e cura.
La storia di queste vite che si incontrano e poi si allontanano, per incontrarsi di nuovo, percorsi che si intrecciano, amori che nascono e muoiono all’istante, rapporti basati su una particolare e scrupolosa complementarietà, curiosa, anche. Il modo in cui ogni singolo personaggio trova la fine adatta a lui, un finale a tratti inaspettato, a tratti no, come tanti fili di un unico ricamo confuso che vengono riordinati e riappuntati, ognuno nel posto a loro predestinato, fino a formare un disegno perfetto.
"Sensazione meravigliosa. Di quando il destino finalmente si schiude, e diventa sentiero distinto, e ormai inequivocabile, e direzione certa. Il tempo interminabile dell'avvicinamento. Quell'accostarsi. Si vorrebbe non finisse mai. Il gesto di consegnarsi al destino. Quella è un'emozione: Senza più dilemmi, senza più menzogne. Sapere dove. E raggiungerlo. Qualunque sia, il destino."
Il tutto raccontato con una scrittura che a tratti non lascia fiato, frasi infinite, senza respiro, frasi lunghe una pagina intera, senza mai un punto fermo, frasi bellissime e profonde quanto il mare che fa loro da sfondo. E poi frasi cortissime, brevi, di una parola o poco più. Efficaci. Parole cristalline e che fanno centro all’istante.

Ho amato questo libro- mi ha fatta sorridere, piangere… emozionare. È una di quelle cose affascinanti, belle, di cui non riesci a spiegare il perché, ma nel momento in cui ce l’hai di fronte di rendi conto che, semplicemente, hai tra le mani un capolavoro.

Benedetta Lupoli, IIIA

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