venerdì 18 maggio 2012

Agenzie di rating: cosa sono?

Dal temuto default rischiato a Novembre alla riforma “salva-Italia” non si è attenuata la difficoltà del nostro Paese nel risanare il debito e, quel che è peggio, assicurare ai cittadini stabilità economica. 
A peggiorare la situazione hanno contribuito anche le cosiddette agenzie di rating, nate intorno ai primi anni del Novecento negli Stati Uniti. Sebbene molte tra le autorità mondiali abbiano denunciato lo strapotere di queste aziende e abbiano messo in guardia dall’affidarsi ciecamente e costantemente ai loro giudizi, si pensi al presidente della BCE, Mario Draghi, secondo il quale sarebbe meglio “imparare a vivere senza le agenzie di rating”, il ruolo che esse hanno rivestito negli investimenti internazionali degli ultimi mesi è stato determinante. 
Ma cosa sono queste agenzie? I mass media si sono largamente occupati della questione dei declassamenti (e forse il polverone alzato da giornali ed emittenti televisive ha dato loro un’importanza spropositata), ma non considerando il pubblico a cui si rivolgevano non si sono preoccupati di spiegare di cosa si occupano.
Esse valutano quanto un’impresa, una banca, un governo, uno stato ecc. siano in grado di ripagare
i propri debiti e le forze che queste possono mettere in campo per ridurli. Per questo i loro giudizi
influiscono molto sul “rischio di credito”, ovvero l’interesse che i debitori devono pagare ai propri creditori, indirizzando o meno il favore del mercato verso l’impresa, governo, stato ecc. (ovviamente se il rating è alto l’interesse da pagare si riduce). Vi sono due tipologie di giudizio, a lungo termine e a breve termine. Il primo consiste nel calcolo della probabilità che un evento avrebbe sulla capacità di uno stato, società, governo ecc. di risanare il proprio debito e si esprime attraverso tre giudizi: “positivo”, ”negativo”, ”stabile”. Il rating a breve termine invece è un un’indagine svolta in un lasso di tempo di 60-90 giorni, sulla capacità di risanare il debito entro i 12 mesi, che comporta un declassamento o una promozione in base ai giudizi “positive”, “negative”, “developing”.
Come vengono svolte queste indagini? L’analisi inizia nel momento in cui lo stato, il governo l’impresa ecc. richiedono all’agenzia una valutazione (a pagamento). Sebbene questa non sia imposta le obbligazioni, quindi la somma da pagare ai creditori, prive di un giudizio non vengono prese in gran considerazione perché colui che le acquista non ha alcuna certezza riguardo la solidità economica di chi le ha emesse , ed il loro tasso di interesse si alza. A questo punto l’agenzia svolge un’analisi sulle caratteristiche economico-finanziarie del soggetto richiedente l’indagine e confronta quest’ultimo con gli altri dello stesso settore (ad esempio il rating dell’Italia confrontato con quello degli altri Paesi, il rating del governo Monti confrontato con quello degli altri governi mondiali e così via). Infine un comitato si riunisce e si decide a maggioranza dei voti la valutazione finale, espressa, a seconda dell’agenzia, attraverso le lettere dell’alfabeto.
È comunque importante sottolineare che la valutazione AAA o Aaa non è simbolo di assoluta sicurezza poiché anche un soggetto con la tripla A potrebbe andare incontro al fallimento. Le obbligazioni sopra il livello BBB rientrano nel gruppo “investment” quindi costituiscono un buon investimento, mentre quelli sotto questo livello appartengono al gruppo “speculative” , dunque non è consigliato spendere il proprio capitale per acquistarle.
Quando il rating sale si parla di “upgrade”, al contrario si verifica un “downgrade”, del quale, purtroppo, è stato più volte oggetto il nostro Paese.
I dubbi e le critiche gravitano intorno alla credibilità e all’imparzialità dei giudizi. Infatti le agenzie nascono come indipendenti e non-regolamentate, quindi non vengono poste a regolari controlli e non posseggono un corpus di regole, in più oggigiorno esse sono di proprietà di facoltosi azionisti e di importanti società.
Cosa significa questo? Che un’agenzia non declasserà mai una società che la finanzia, a meno che non voglia correre il rischio di perdere un investitore. Essendo quindi le valutazioni a pagamento può generarsi un conflitto di interessi, perché chi paga si aspetta una valutazione positiva, dovendola diffondere sul mercato.
A svolgere un ruolo di primo piano troviamo le agenzie americane Standard & Poor’s, Moody’s , Fitch (che però è per metà europea) e la cinese Dagong. Unica italiana è la Cerved Group, con sede a Milano.

Fonti:
 
Wikipedia
AnalisiAziendale.it
BorsaItaliana.it

Cecilia Bufano, II E

Nessun commento: